Ritratto di famiglia senza cane

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Al primo colpo d’occhio sembra la tavolozza di un eccentrico pittore. Ma potrebbe sembrare anche il ritratto di qualche casata di non antica nobiltà, ancora bisognosa di affinare i gusti in quanto ad abbigliamento e accostamento di colori. Ci fosse anche un cagnolino quest’impressione ne uscirebbe ancor più rafforzata,.
A spiccare sono Re Giorgio nella sua alta uniforme di capo cerimoniere, giulivo e ben disposto a godersi l’improvvisa virata matronale delle sorti democratiche del Paese. Per il resto non passano inosservate nemmeno le altre macchie color pastello delle altre neoministre.
La foto che abbiamo dinnanzi lascia un po’ scorcertati per lo scarto cromatico rispetto a quello consueto in simili circostanze. Ma appunto per questo è figlia del suo temo: é moderna. Una modernità, diciamo così, tutta gastronomica; più precisamente di quel ramo della pasticceria chiamato cake design, arte impegnata ad allietare più gli occhi che i palati dei gourmet.
Al cospetto del blu elettrico della ministra Maria Elena Boschi si rimane però pittosto sconcertati. Il look è di quelli estremi. Mai si era osato cromaticamente così tanto in simili contesti. Un pugno nell’occhio. Il momento, poi, della firma è a dir poco vertiginoso per via dei tacchi spropositati e anche per la sfrontata esibizione del perfetto lato B.
Così dopo i governi dei politicanti, quello targato Mediaset, quello dei tecnici, ora ci ritroviamo con questo nuovo capeggiato da Renzi al quale si fatica ad apporre una chiara etichetta.
Nel frattempo, e per l’intanto, prendiamo nota di quel che vediamo, aiutandoci da quanto giornali e tv ci dicono e ci mostrano.
Sono giovani, sono provinciali (provengono tutti da piccoli paesi) sono per metà donne. Da buoni cattolici la domenica vanno a messa. Verrebbe da dire che son borghesi.
Danno sempre l’impressione di essere agghindati per qualche festa. Non v’è dubbio che festoso è, e parecchio, il blu elettrico del ministro per riforme costituzionali e pe i rapporti con il parlamento.
Ma guardiamola ancora questa foto. Tanti giri di perle. Una giovine incinta. Tutti con l’aria di chi si sforza di mantenere un contegno greve quanto la circostanza richiede, ma che non riesce a non far trasparire la contentezza per il colpo di fortuna ricevuto. Un po’ come se fossero al capezzale di un lontano parente che del tutto inaspettamente si è ricordato molto generosamente di loro nel testamento. Sono ben consci della botta di culo e fanno fatica a fingere un minimo di compassione. L’unico che sia nell’aspetto che nei modi aveva la faccia da funerale è Letta. Ma questa festa infatti non lo riguarda, se non nella misura in cui gli è stata fatta. Anzi, forse è lui il caro estinto.

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One Response to Ritratto di famiglia senza cane

  1. un foto che pare scattata appunto
    per cattivi
    tristi pensieri:

    voce anonima
    suppongo di un grillino
    disse per svegliare assenti e presenti
    TRA TRENTA GIORNI ALLORA SENTIREMO E VEDREMO VERITA’ PESANTI INSOPPORTABILI-TRA TRENTA GIORNI SAPREMO LA GROSSA BUGIA RACCONTATACI.
    ED ALLORA IN GINOCCHIO .

    spero aver udito male
    immaginato
    però sento che quella VOCE non mentiva.
    dario.

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