Il silenzio e le balene

L’occhio della telecamera abbraccia con uno unico sguardo i cadaveri e i colori sgargianti delle carrette del mare. Lo speaker ha già finito il suo compito. Invano aspetto che il numero dei morti e dei dispersi faccia effetto. Niente Le meste statistiche del caso non hanno il potere di impietosire e né tanto meno di indignare. La coscienza non ne sembra turbata; e quel che ne serba la memoria del balletto delle cifre si dissolve mentre guardo come la risacca si trascina via un po’ di sabbia. Una morte serena si direbbe. Niente di ché: giovani d’altre terre che si avventurano nel mare e poi il mare è grande e burrascoso. Succede che perdono la rotta e non sanno più ritornare. E allora cosa vuoi, loro ce la mettono tutta ma il mare è immenso e terribile il mare. E poi hai presente le balene? Quelle che ogni tanto per misteriose ragioni si arenano e vengono a morire dalle nostre parti. Ecco la morte di questi giovani ragazzi è un po’ come quella delle balene. Sì è molto simile. Ci sono i soccorritori e c’è l’acqua per rinfrescare. E poi? E poi basta c’è solo il silenzio e poi si muore.
Sì ma dov’è il pianto delle madri?
No le madri non sanno: stanno lontano, troppo lontano.
E poi lo vedi che silenzio? Certo che lo vedo; Cosa ti aspettavi urla e devastazioni! Qui non siamo in Iraq, dove i morti si dividono in martiri e vittime e dove comunque il fatto della morte è reso dal rosso del sangue, dal dolore e dall’odio di chi resta…No qui né pianti né rivendicazioni. Questa- te l’ho già detto- è una morte serena come quella delle balene. ’

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5 Responses to Il silenzio e le balene

  1. Taliba says:

    in un certo senso sì, nè le balene nè quei ragazzi hanno voce, e per chi li guarda dalla TV, i motivi per cui si arenano sulle nostre spiaggie sono misteriosi come quelli delle balene..

    Ciao Mohamed 🙂

  2. E’ una morte serena per quello che raccontano a noi. Nell’ultima vicenda,quella di Malta, il mondo ha perso un’altra occasione di dimostrarsi civile…

  3. Abdel Nur says:

    Un cupo, malinconico, profetico cammeo; ciò che non lo rende affatto meno reale, drammatico.
    Pace su di te.

  4. Grazie del bellissimo post.

    Ho fatto un link al tuo blog, anzi mi scuso per non averlo fatto prima.

  5. ho scritto un libro su questo argomento, lo avevo scritto ormai un bel po’ di anni fa ma tutto continua, è l’identica cosa che vidi quando appena se ne percepiva l’ombra. Il libro si chiama Maremarmo, sono riuscita a farlo pubblicare nel 2014. Dentro , tra i molti testi, c’è questo che invio.E’ pochissima cosa, appena un gesto, che vuole essere un abbraccio per stringere tutti, tutti quelli che sento me, non altri e sconosciuti.
    fernanda ferraresso

    **
    SULLA RIVA DI M AREMARMO

    viene il giorno in cui si aprono
    le storie e dentro
    ogni parola la lingua espelle uomini
    e bestie in una sola rigida carcassa
    nuove divinità si stendono
    da un ventre oscuro più della notte buio
    storie di pece nascono
    .
    nella pancia del mito c’è una balena sbilenca
    di giorno e di notte
    in quel mare di marmo
    i morti scrivono
    navigando fuori rotta
    lungo le coste la si vede in giorni malfermi
    galleggiare su una spalla d’acqua gonfia
    erutta sangue in zampilli di gerani
    il mare intorno al relitto trema
    la sua carcassa è un sarcofago d’ossa
    di fango un lunghissimo poema
    senza soste un fluire di onde
    pagine come gusci e fili di calce
    di ignote conchiglie di perla le vite aperte.
    .
    fernanda ferraresso- da Maremarmo-LietoColle ed.2014

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