Per fortuna la conta dei morti annegati in mare è sospesa. Speriamo definitivamente e non solo rimandata. I conti ora c’è da farli con i migranti degli scogli di Ventimiglia. Ormai icona di tanti loro compagni di sventura accampati lungo le frontiere della fortezza Europa, in attesa del momento buono per continuare il loro cammino verso Nord. Ed è il fatto che questi migranti siano vivi, e non morti, sta cogliendo impreparata l’Europa: ormai ci si era fatta una solida esperienza con la morte, si erano consolidati dei riti: recuperare corpi, mettere in fila tante bare anonime, dire due parole di circostanza come commiato, ripetere per l’ennesima volta che fatti del genere non hanno a ripetersi mai più… Ma è fare i conti con i vivi che ci mostra il lato più vile ed ipocrita di quest’Europa. L’Europa delle dichiarazioni del diritto dell’uomo, delle carte sulla uguaglianza fra i popoli, delle libertà per tutti, delle democrazie e della civiltà… a quanto pare non esiste: è tutta una bufala. L’unica risposta a chi chiede asilo e protezione è il manganello. Polizia e soldati schierati lungo i confini. Rimpatri e allontanamenti alle frontiere. E poi summit su summit. Senz’altro in qualche androne di Bruxelles staranno studiando il caso. Poi seguiranno le dichiarazioni dei governanti dove ci comunicano che un nuovo trattato è in dirittura d’arrivo. E questo sì che risolverà la questione. Prendono atto che i vari accordi e trattati tipo Dublino, Schengen, Chambery …, non sono non più adatti a regolamentare la spinosa questione dell’immigrazione e ci tranquillizzano dandoci appuntamento a fra qualche mese con la nuova carta che tutto risolverà. Tutte chiacchiere che la nuova ondata di migranti sommergerà. Fortuna vuole che l’Europa non è solo i suoi governanti: è soprattutto la sua gente. Impaurita quanto si vuole e in balia di populismi e rigurgiti nazionalisti portati avanti dai Salvini e dai Le Pen di turno, ma è pur la stessa che porta soccorso ai migranti sugli scogli. Ma non basta.