Io e i miei capelli

Per molti stracomunitari avere i capelli crespi è una complicanza in più che va ad aggiungersi alle altre ben note difficoltà della vita del migrante. Sembrerà roba da apartheid ma vi assicuro che fino a non molto tempo fa non tutti i barbieri erano disposti a tagliare i capelli agli stranieri. Ora sotto questo punto di vista le cose vanno meglio anche se purtroppo non tutti i barbieri sono avvezzi ai capelli crespi. Per individuare quello giusto il sistema più affidabile è il passaparola. Se ad esempio sei nuovo in una città basta che vai in un qualsiasi luogo di ritrovo ( internet point ad esempio) e chiedi al primo crespo che incontri, questo ti saprà indicare quello che fa per te. Anche se c’è da dire che con il diffondersi delle macchinette fai da te spesso ci si arrangia da soli o fra connazionali: io li taglio a te e dopo tu a me. Per quanto mi riguarda io preferisco ancora i barbieri, quelli veri.

A qualcuno questa storia dei capelli potrà sembrare una fissazione ma non è così, la cosa potrà far anche far sorridere ma è più seria di quanto pensiate. Il fatto è che i capelli crespi fanno volume, e quando crescono non è che si adagiano sulle spalle, no i capelli crespi crescono in altezza e in larghezza. Finchè andava di moda Jimi Hendrix uno se lo poteva anche permettere, ma ora andare in giro con un nido di cicogna sopra la testa non è carino. È roba per tipi molto eccentrici. Neanche ripiegare su acconciature alla James Brown è consigliabile. Acconciature del genere ormai sono riscontrabili solo fra i più anzianotti dei cori Gospel. Pertanto la cosa più semplice e sobria rimane quella di tenere i capelli corti.
Di solito i barbieri autoctoni che si speccializzano su noi stranieri dai capelli crespi è tutta gente che ha passato l’età della pensione da un pezzo, e se lavorano ancora lo fanno tanto per passare il tempo. Si tratta in genere di negozietti piccoli, mal illuminati, piuttosto impolverati e con un arredamento che puoi tranquillamente ritrovare nei mercatini di modernariato. Questo genere di botteghe è frequentato solo da immigrati e da pensionati di vecchia data. E dagli anziani c’è sempre da imparare. Dai discorsi che fanno sembra di stare nella sala d’attesa di un andrologo. Dall’ultima volta che mi son tagiato i capelli sarà passata una settimana e ancora la parola prostata mi ronza nelle orecchie.
Fidarsi del passaparola per individuare il barbire giusto è fondamentale. Una volta ho voluto fare di testa mia, e mi sono avventurato in un negozietto che sembrava avere tutte le caratteristiche adatte per il mio caso. Dalla faccia di quello che doveva essere il barbiere si capiva che era una vita che nessuno metteva piede lì dentro. Mi ha fatto accomodare e ha cominciato a trafficare coi ferri del mestiere. Le forbici emettavano uno strano cigolio e anche i movimenti del nostro erano poco sciolti. Era chiaro che era un pezzo che non esercitava. Dopo un paio di sforbiciate che hanno messo in serio pericolo il mio apparato uditorio e dopo almeno un paio di volte che era dovuto inchinarsi per raccogliere il pettine sfuggitogli di mano, mi sono inventato lì per lì una scusa e me la sono data a gambe.

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5 Responses to Io e i miei capelli

  1. Gelo says:

    “Dai discorsi che fanno sembra di stare nella sala d’attesa di un andrologo.” Fotografia chiarissima

  2. http://frillr.com/files/images/Lenny%20Kravitz.jpg

    Guarda un po’ l’immagine che ti ho linkato. Avrà anche un nido di cicogne in testa, ma nugoli di donne (da me capeggiate) non lo disdegnano minimamente…
    🙂

  3. Stefi says:

    Be’, se ti consola io ho dei capelli molto voluminosi e sono pure donna! Non sai che stress trovare il taglio giusto! E il parrucchiere giusto, che non ti faccia uscire con capelli modello anni ’70, magari tutti bruciati dal phon.
    Ti capisco, ah, come ti capisco!

  4. Stefania says:

    Ciao Admin! Bello il tuo blog…
    L’altro giorno facevo una passeggiata per Treviso (la mia città, sì lo so… fa impressione), e ho visto il negozio di un barbiere afro! Non mi ero mai posta il problema… Pensavo che i parrucchieri ci andassero a nozze con tutti quelli con dei capelli assurdi (parla una con un’improponibile massa di capelli biondi che se non li domo sembro Bon Jovi negli anni ’80). :-))))
    C’è un libro in uscita in Inghilterra, s’intitola “Blonde Roots” (Radici Bionde) di Bernardine Evaristo (anglo-nigeriana). Parla di cosa succederebbe se il mondo funzionasse al contrario, tipo se nel cosiddetto occidente sviluppato bruciassimo tutte le risorse e l’Africa diventasse il continente più ricco e prosperoso. Di conseguenza ci sarebbe il razzismo al contrario e gli immigrati europei in Africa passerebbero ore ed ore dal parrucchiere cercando di farsi crescere un afro!!! Ahahah, esilarante.

    PS: fai un salto nel mio blog se ti va. http://www.booksofgold.blogspot.com

  5. Malih says:

    ciao Stefania
    una trevigiana che commenta da ste parti, roba da non crederci!

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