Bamboccioni, evasori e pervertiti

Chi in vita sua non ha mai guardato l’isola dei famosi o almeno di sfuggita visto qualche puntata di Beatifull, scagli la prima pietra.
Suvvia ammettetelo, non c’è niente di male. La diceria secondo la quale questo tipo di programmi è roba da casalinghe stagionate non regge. Se no gli alti share di questi programmi, e ci metto nel mucchio anche tutti i programmi della De Filippi con tutte le sue troiniste e tronisti, non si spiegherebbero. Ho il sospetto che una buona fetta di questo pubblico televisivo sia fatta da bamboccioni. Quegli per intenderci che non hanno nessuna fretta di lasciare il caldo nido dei genitori, e ritardano all’inverosimile il momento fatidico dell’ingresso nel mondo degli adulti.
Una volta si diventava adulti in fretta. Ora le cose si fanno con più calma.
Il nostro cammino in questa valle di lacrime, come insegnano i sociologi, è scandito da tappe, con relativi riti di passaggio. Da poppanti a bambini; da bambini a adolescenti; da ragazzi a bamboccioni. E solo dopo aver passato tutte queste fasi, dopo aver imparato a preferire la consistenza della pappa al latte materno, essersi invaghiti della mamma, aver ucciso(simbolicamente) il padre; dopo insomma avere seguito con diligenza tutto il tracciato della vita suggeritoci da Freud, ad un certo punto, non si sa come (ma si sapeva quando), si diventa adulti. Ora invece molti si ritrovano come incapsulati in questa nuova fase cosiddetta dei bamboccioni.
A quanto sembra, il passaggio da bamboccioni a adulti potrà dirsi cosa fatta, solo quando uno comincia a godere sconciamente nel pagare le tasse.
Se sia meglio essere evasori o pervertiti, questo è argomento, ne sono sicuro, che prima o poi Bruno Vespa, con fra gli altri ospiti in studio Padoa Schioppa e Crepet, affronterà, a tarda notte, nel suo programma Porta a Porta. Tanto voi bamboccioni mica vi dovete alzare presto la mattina.

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6 Responses to Bamboccioni, evasori e pervertiti

  1. maddeche says:

    da ragazzo avevo un gruppo di amici, circa 10, di Senigallia

    tranne due (io e un altro) si sono sposati tutti prima dei 24 anni, con la ragazza incinta

    in vario modo si sono organizzati tutti e si sono resi indipendenti

    nessuno di loro si è laureato, me compreso, e qualche matrimonio è andato in crisi

    ora hanno figli giganteschi e temibili, ma sono, in varia misura, felici

    uno di loro diventerà nonno a 43 anni, fra pochi mesi

    c’è una morale in tutto questo?

    sì, sorvolando su tutti i problemi del precariato e dell’affermazione sociale, i bamboccioni usano troppi contraccettivi

    ciao

  2. “Chi in vita sua non ha mai guardato l’isola dei famosi o almeno di sfuggita visto qualche puntata di Beatifull, scagli la prima pietra”
    Pietra scagliata! In compenso ho guardato tantissimi programmi-spazzatura di altro genere, a partire da qualunque poliziesco diano in tv.
    Dì Malik, ma nel tuo paese ci sono i bamboccioni? O li abbiamo solo noi?

  3. jaska says:

    Salve fratello stracomunitario.
    Non ho nulla in particolare da dire o da commentare (per ora); solo avvisarti che per qualche giorno ti “terrò d’occhio” :- ), o meglio, terrò d’occhio il tuo blog.

    Sto lavorando ad un articoletto (per Metropoli) assieme ad altri colleghi, e l’oggetto saranno proprio i blog e i forum nei quali gli “stracomunitari” s’incontrano e si raccontano.

    PS: ovviamente sono stracomunitario pur’io.

  4. jaska says:

    Mi aggrego a Rossanaturale.
    Purtroppo, o per fortuna, ho sempre zappingato (voce del verbo “zappingare”, dall’atto del “fare zapping”) largo dalle isole, dai grandi fardelli (a parte il primo, quando c’era la curiosità del nuovo), da Mario de Filippo (il marito di Maurizio Costanzo) e i suoi troioni (alias abitanti dell’isola di Troia), da Beautiful (posso dire di aver salvato mia madre dal contagio appena in tempo; poteva restarne traumatizzata a vita).

    Se si facesse una serie de “L’isola degli Evasori” dite che bisognerà staccare lo stivale dalle Alpi?

  5. Malih says:

    Salve a te fratello jaska e grazie dell’interessamento.. Mi piace l’idea di un articolo sui blogger stracomunitari. Ne avevo parlato con la tua collega di Metropoli Righetti tempo addietro.

    Zappingare mi sembra un inutile anglicismo…preferisco Zappare

  6. Malih says:

    Rossanaturale
    Malih non MaliK
    Sono abbastnza abituato a vedere interpretato liberamente il mio nome, anche se la cosa mi sempre un p fastidio.
    Il picco di fantasia è stato toccato pochi giorni fa quando ho avuto il piacere di leggere che fra i relatori alla seconda Conferenza sull’immigrazione tenutasi ad Ancona domenica scorsa, c’era anche un certo Malih Hohamed.

    Certo che ci sono bamboccioni anche nel mio paese.
    Ma quasi tutti finiscono per fare gli extracomunitari da voi

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