Ci vogliono i finti Vu cumprà

I venditori ambulanti sono esasperati. Non appena espongono la loro mercanzia vengono caricati da squadre scelte di vigili e si vedono confiscare la merce ed affibbiare multe salatissime. E non riescono proprio a capire il motivo di tanto accanimento. Eppure i vigili non fanno che applicare il regolamento. Cosa dice il regolamento? In poche parole il regolamento dice che il commercio ambulante sulla battigia è permesso solo a coloro che rispecchiano in maniera fedele l’immagine che la gente ha del Vu-cumpra: una macchia scura carica di mercanzia che si aggira fra gli ombrelloni. Se uno vuole invece facilitarsi un po’ la vita usando un carrellino, o semplicemente esporre la sua mercanzia sulla spiaggia e aspettare che i bagnanti vengano di loro spontanea volontà a fare shopping o semplicemente a curiosare, non può farlo: glielo vieta il regolamento.

Qualcuno però deve prendersi la briga di andare a spiegarglielo ai commercianti ambulanti che non si tratta di pura cattiveria , né c’è la volontà di ridurli al lastrico e affamare le loro famiglie; tutt’altro.
Il fatto è che il turista che sceglie Senigallia per le sue vacanze lo fa non solo perché l’acqua è pulita, perché si mangia bene, perché ormai considera come casa sua l’alberghetto a tre stelle di cui è cliente fisso ormai da trent’anni, e dove, immancabilmente, ad allietare i suoi mercoledì sera c’è l’orchestra che suona le care belle canzoni d’una volta ( tutto Casadei, alcuni brani scelti di Celentano, Little Tony…) ma lo fa anche perché sa che incontrerà sotto l’ombrellone il suo amico vu-cumprà che cercherà di rifilare una qualche patacca a lui e un pareo alla consorte.
Ora questo genere di turista è abitudinario e il modo migliore per perderlo sarebbe quello di sconvolgere le sue abitudini da villeggiante.
Per un siffatto turista ad esempio un vumprà col carrellino è inconcepibile; inconcepibile almeno quanto little tony senza il ciuffo.
Tuttavia bisogna prendere atto del tempo che passa. Persino il più fanatico turista giapponese, in visita al Colosseo, sa che per la sua foto ricordo deve accontentarsi di un finto gladiatore. È ora che anche il nostro turista, fan sfegatato di little tony, cominci a prendere confidenza con i finti vucumprà.

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9 Responses to Ci vogliono i finti Vu cumprà

  1. Ipo says:

    Caro Malih,
    mi sa che t’hanno infettato il blog. Questo post e il precedente sono pieni zeppi di link a siti porno. Link invisibili, ma che – se vai a vedere l’HTML – funzionano benissimo. Purtroppo mi assenterò da oggi pomeriggio fino a fine mese, sennò ti darei una mano. In bocca al lupo.
    Ciao. Ipo-Asno

  2. Malih says:

    mi spiace solo che non so come fare per visitarli. e buone ferie

  3. LorenzoMan says:

    Purtroppo la convivenza tra più persone necessita di regole. Ad esempio in centro con l’auto non si possono superare i 50 Km/h. Se poi uno vuole andare anche solo a 55 Km/h, dei dipendenti del Comune, pagati da noi per fare i nostri interessi, hanno non solo il diritto, ma soprattutto il dovere di fargli una multa.
    Le licenze, ed i permessi in genere, devono essere molto precise nel concedere qualcosa senza che il titolare di tale licenza, magari solo per sua comodità, si “allarghi” verso un diverso tipo di attività.
    I venditori ambulanti che “ambulano” hanno un tipo di permesso, evidentemente, che nega loro l’occupazione di suolo pubblico, peraltro in zone (da diverse foto che ho visto), che sono considerate dalla legge, non concessionabili nemmeno agli stabilimenti balneari, ossia i 5 metri dalla battigia in su.
    Sarà una regola stupida, ma è la legge.
    Se ora vogliamo non vedere quello che è successo fino allo scorso anno a causa di una, peraltro apprezzabile, tendenza al buonismo, se vogliamo far finta che sia folclore l’occupazione abusiva di spazi pubblici in un paese che ti fa pagare anche l’aria che respiri, ok, facciamo finta.
    Ma non diamo del razzista a chi fa rispettare le regole solo perchè a non rispettarle sono, in maggioranza ma non nella totalità, degli stranieri.
    Questo è razzismo al contrario.
    Piuttosto applichiamo la linea del rispetto delle leggi e del mercato anche a chi vende la frutta con i furgoni in mezzo alla strada, in una città di parcheggi blu.

  4. quilly says:

    Forse, modestamente, sono quello che conosce meglio la materia in tutto il comune di Senigallia poichè sono stato invitato dall’assessore Guzzonato a discutere di questi temi più volte.
    Non sono ne leghista, ne di AN, ne Forza italiota.
    Sono solo un ambulante di Piazza del Duomo con due figlie piccole e un mutuo da pagare che da quando negli ultimi dieci anni centinaia di bancarelle (e sottolineo bancarelle) hanno affollato la battigia che va dal Ponte Rosso alla colonia dell Enel senza il permesso di farlo non ha visto più un turista venire ai mercati in città.
    Pago 500 euri all’anno per occupare il mio posto per molto meno tempo di quello che occupavano le enormi bancarelle
    abusive di cui sopra.
    Le bancarelle abusive non pagavano tasse occupazione suolo pubblico, non pagano i 40 euro all’anno di immondizia, non emettono scontrini anche se dovrebbero.
    Sfido chiunque ad esibire uno scontrino per merce acquistata in spiaggia.
    L’anno scorso la Polizia Municipale ha elevato 150 contravvenzioni a per infrazioni al regolamento della vendita in spiaggia.
    141 di queste infrazioni erano ai danni di venditori ambulanti stranieri, 9 nei confronti di italiani.
    I 9 italiani hanno pagato i 1032 euro di multa per aver fatto i banchi dove non potevano, le 141 contravvenzioni elevate nei confronti di stranieri risultano a tuttoggi non pagate.
    Questo non è razzismo, questi sono dati.
    Chi non ha niente da perdere, perlomeno in Italia, non paga. E’ un dato di fatto!
    Abbiamo stimato che il giro d’affari delle bancarelle sulla spiaggia sia di alcuni milioni di euro. L’anno scorso un ambulante abusivo confidandosi con un mio amico ha detto che ha incassato una cifra tra i 50 e i 100mila euro in due mesi. Il resto dell’anno si può quindi anche andare a zonzo.
    Purtroppo o per fortuna invece quest’anno la musica è cambiata e le regole si fanno rispettare.
    Sono solidale con chi non ha entrate ed è in difficoltà, ma sono le stesse persone che al momento di prendere la licenza sapevano che tipo di commercio dovevano fare e sono le stesse persone che ci hanno più volte sbeffeggiato dicendo che tanto dalla spiaggia non li avrebbero mai mandati via.
    Caro Malih, sei un ragazzo intelligente, sai benissimo che senza legalità non c’è integrazione.
    Se uno ha fame c’è la Caritas. Non fidarti di quei buonisti che sono bravi finchè non tocchi i loro interessi ma diventano falchi quando pesti l’erba del loro giardino……..
    grazie

  5. Malih says:

    @Quilly
    benvenuto nel mio blog
    sono convinto anche io che il giro d’affari delle bancarelle sulle spiaggia sia ” di alcuni milioni di euro”. Ma questo non può essere un buon motivo per estirparlo. Va regolamentato, considerando gli operatori di tale settore come commercianti tout court.

    Sono daccordo con te sui buonisti.

  6. Non entro nel merito delle questione del commercio abusivo sulle spiagge di senigallia perchè non ho competenze in materia.
    Vorrei riprendere invece il sopito argomento dei link porno nel blog di Malih. Io non sarei così sicura che non è intenzionale :-))))

  7. Malih says:

    @ Rossanaturale

    non ti facevo così maliziosa

  8. LorenzoMan says:

    Il commercio “è” regolamentato. Il problema è che allinearsi a certi regolamenti comporta una serie di obblighi a cui non tutti vogliono ottemperare.
    Possiamo parlarne quanto vuoi, ma lasciamo fuori il discorso “etnico”, altrimenti diventiamo un blog…razzista.

    Credo di essere l’unico a non aver visto i link porno…

  9. Malih says:

    @ LorenzoMan
    Il commercio di cui parliamo non “é” regolamentato, è in via di regolamentazione ( pochi giorni fa è stato varato un nuovo regolamento).
    Diffilmente si può parlare di questo argomento senza buttarla sull’ “etnico”.
    Trovami te qualche altra categoria di commercianti che hanno stabilmente i vigili alle calcagna. Poi non capisco perchè nessuna delle associazioni di categoria ( confesercenti , confvattelapesca ecc) si è mai scomodata per dire due parole a favore di questa categoria di commercianti(fra i vu cumpra ci sono anche italiani).
    Il buffo della questione è in questo eccesso di pignoleria nell’applicare il regolamento, quegli cha la fanno franca sono proprio gli abusivi.

    Per i link prno anch’io non ho visto niente. Chiederò a Quilly ( a occhio e croce mi sembra uno che se ne intende).

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