jus soli, jus sanguinis ed altri bizantinismi

vespingerContinuare a negare la cittadinanza ai figli di stranieri nati e cresciuti in Italia è una cosa senza senso, checchè ne dicano Sartori e Grillo.

La questione però è succulenta ed è discussa in tutte le sedi istituzionali e quelle dei partiti; e come sempre avviene in questi casi è celebrata anche su tutti i media, nessuno escluso. Con il solito Vespa impegnato in prima linea, coadiuvato da altri due o tre sacerdoti da prima serata.

Da buon seguace di queste tematiche ho cercato di non perdermi nessuna di queste messe. Ci ho messo tutta la buona volontà ma non c’ho capito granché. Per tutte queste celebrazioni infatti è stato adottato il rito tridentino, con il latino a farla da padrone.

È chiaro: non vi è nessuna volontà di stare ai passi coi tempi, anzi questo ritorno al latino è palese sintomo di regressione, con buona pace di Papa Paolo VI e di tutte le sue velleità di modernismo.

Tuttavia qualche spiraglio di ottimismo c’è. In questa disputa arcaica portata avanti solo da latinisti puri, che vede da una parte i sostenitori dello jus sanguinis e dall’altra i tifosi dello jus soli, qualcuno comincia a non disdegnare l’italiano e si propone con un meno bellico “jus soli temperato”.

Urge però fare di più e di meglio. Per ora, fra latinismi variamente declinati, e al netto dei bizantinismi, la cittadinanza per i migranti di seconda generazione rimane poco più che un miraggio.

Fonte: vivere italia
uscito anche su: blog collettivo alma

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