C’è chi adora i talent show

Da un po’ di tempo a questa parte vado rimuginando riflessioni sul talento, ripromettendomi di scriverci un post.
Un emozione che ti prende alla gola, un idea, un fatto insolito, qualsiasi cosa che al momento sembra degna di nota e parte il riflesso condizionato che tutto declina in termini di post.
Dicevo il talento. Ne subisco il fascino; riesce a commuovermi fino alle lacrime. Il talento, quando abbiamo la fortuna d’imbatterci, ci rigenera. Ravviva la fiamma che ci tiene in vita, e si è come pervasi da un sentimento di gratitudine. Un talento che si dispiega è un atto di creazione.
Ora il pensierino diligentemente fin qui svolto avrebbe anche una sua compostezza se non fosse che a suscitarmelo è stato il Talent show Amici della De Filippi.
Il fatto è che non c’ho più il fisico. Lo so da me che è più istruttivo intrattenersi con Santoro, Travaglio, Gad Lerner, Floris, La Gabbianelli, ma, lo confesso, è tutta gente che non ultimamente non reggo più. È più forte di me, dopo un po’ mi appisolo. Diranno senz’altro cose interessanti ma sant’Iddio solo all’apparenza sono collocati in seconda serata, in realtà sono cuciti su misura per un target di insonni.
Riprendiamo con il pensierino:
Il sentimento di gratitudine che mi suscitano i talentuosi della De Filippi , secondo me sta alla base di due fenomeni che solo all’apparenza sembrano molto distanti fra loro: la religione e lo Star system , con da una parte i fedeli e dall’altra i fan.
Invece,
– Entrambi individuano un entità la deificano ( il divismo) e riversano su di essa questo mistico sentimento di gratitudine.
– Sia i fedeli che i fan, potendo scegliere preferiscono delle divinità a loro immagine e somiglianza.
Quando dico “immagine e somiglianza”, i fedeli sanno bene a cosa alludo, e non aggiungo una parola di più che questi sono argomenti che, a trattarli con leggerezza, il rischio blasfemia è sempre alto.
Lo strumento, invece, attraverso cui i fan si scelgono chi deificare è il televoto.

Ora visto e considerato che:
– Allo stato attuale i cittadini, prima ancora di essere consumatori, sono soprattutto dei fan.
– Nelle democrazie evolute, il campo di battaglia dove i contendenti delle varie corse elettorali sono chiamati a sfidarsi, è la televisione.
– In tutte le sfide il fattore campo è decisivo.
– Chi gioca in casa parte avvantaggiato.

Allora si può affermare anche che:
Nelle democrazie attuali, come nei talent show, lo strumento attraverso si effettua questa scelta è il tele-voto.

Ergo, essendo Berlusconi il padrone delle televisioni che trasmettono i talent show che a loro volta creano i fan, che col televoto si scelgono le Star, per osmosi la Star per antonomasia, la personificazione del talento ( se non proprio Dio, ci siamo quasi) non può che essere Berlusconi. Ergo ancora, lo Starsystem è una religione.

Inoltre,
Da Pio IX in poi la religione ha demarcato un confine netto fra potere temporale e potere spirituale.
Dalla terza reppublica in poi, da quando non c’è più la democrazia cristiana e precisamente con l’avvento di Berlusconi, è difficile distinguere il sacro dal profano.
Nei nuovi templi, le sacerdotesse Maria De Filippi e Simona Ventura, ufficiano a cerimoniali complessi dove la fede nel talento è un richiamo per milioni di fan…televotate gente, televotate.

Fine del pensierino.

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2 Responses to C’è chi adora i talent show

  1. Sèrola says:

    “Un talento che si dispiega è un atto di creazione”
    Ma come ti vengono ste sintesi folgoranti?

    Leggendo il tuo post m’è quasi venuta voglia di guardare Amici o X-Factor …. quasi …. ma poi tanto mi passa 🙂

    Ciao
    Sere

  2. Malih says:

    @ Sèrola

    è Quilly che me li ispira

    ciao

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