Senigallia capitale del liveblogging

l’effervescenza dei blog senigalliesi è ormai un dato assodato e le trovate a getto continuo tese a divertire, informare ed intrattenere il popolo della blogosfera sono lì a comprovarlo.
Questo post però non è per linkare le prodezze di questo o di quell’altro blogger; bensì per rimarcare una nuova forma di blogging che ultimamente grazie a Senigallia 2.0 sta prendendo piede: si tratta del liveblogging praticato come sport estremo.
Il campionissimo della disciplina è senz’altro Andrea Garbin, che ormai credo scriva anche quando dorma. Completamente in balia della sua passione, Andrea, vaga di evento in evento, riunioni di condomino compresi, per farci del liveblogging.
Personalmente non vedo l’ora che arrivi l’estate per incollarmi davanti al monitor, sintonizzarmi sul blog di Andrea e gustarmi i suoi post in diretta dal summer jamboree, o, che so, godermi in ile streaming le notti tinte. Pura adrenalina.
Andrea è la prova vivente, sia pure online, della veridicità della teoria di Darwin. Quel che ad occhi inesperti può sembrare solo un tranquillo dipendete pubblico, a ben vedere è in realtà un post-uomo, che ha forza di star chino sulla tastiera ha perso la figura eretta dell’homo blogger per fare un balzo innanzi nella scala evolutiva ed assumere quella leggermente ricurva del liveblogger.
Un altro supercampione è Brontolone che da una postazione di fortuna allestita all’opera pia, segue non un evento qualsiasi, ma l’evento degli eventi: l’attimo fatidico y fatal in cui si è lì lì per salutare questa valle di lacrime per unirsi in eterno abbraccio all’afflato divino che tutto fa e tutto disfa. Le sue cronache sono uno strazio, un ululato in una notte di plenilunio, un cigno albino che canta cullato dalle acque basse del fiume misa, con lo stesso Brontolone seduto sulla riva (sinistra) che assiste affranto alla scena, e non appena il cigno sembra dare segni di cedimento, Brontolone, lo incita a non mollare e, da bravo poliglotta, non lo fa in esperanto che è la sua lingua madre, ma con impeccabile accento londinese gli fa: play it again.
In più Brontolone ci mette del suo. A tratti, il liveblogging crudo e duro s’interrompe per lasciar spazio a incisi sul senso della vita, sul come, quando sarà giunto il momento, vorrebbe lasciare questa valle di lacrime. Per ovvie ragioni sul “quando” non può essere tanto preciso, ma dal contesto trapela comunque una certa preoccupazione. Il tutto scandito da una prosa raccolta e solenne, briosa quanto il te deum.
Dopo i liveblogging di Brontolone, io, che non sono cristiano, a stento mi tratengo dal farmi il segno della croce; eppure, pur non essendo superstizioso, mi lascio andare senza indugio a una liberatoria e quanto mai laica toccata di balle….(continua/te con altri liveblogger)

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3 Responses to Senigallia capitale del liveblogging

  1. Malih conferma la sua notevole dote di scrittore e di fine umorista, molto carino

  2. Come ti dicevo ieri sera, Malih, il tuo post mi era passato inosservato. L’ho riletto e devo confermarti, ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che leggerti è cosa veramente piacevole.
    Grazie
    Franco

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