La mattina, le mamme (non tutte) che portano i loro piccini a scuola mi danno l’idea di amazzoni metropolitane.
Sono vestite da cavallerizze, con cinghia borchiate e i pantaloni ben infilati negli stivali.Coprono il breve tragitto che le separa dal piccolo tank in bilico sul marciapiedi, a passo spedito e piglio marziano.
La loro è una femminilità sacrificata all’altare dell’efficienza, soffocata nei mille impegni che, immagino, ne scandiscono la giornata.
Quanto ai papà mi sembrano molto meno professionali e non indossano neppure più la cravatta. Vestono un casual poco ricercato, ed anzi molto pigiamesco. Hanno il classico aspetto dimesso e bonario delle massaie.
E pensare che un tempo, prima della metamorfodi in massaie e amazzoni, erano semplici ragazze piene di fantasie con mille lustrini, con ambizioni da veline e, i maschietti, bamboccioni immersi nel tepore pantofolaio e poltronesco di una serena casalinghitudine perpetuata con abbondanti dosi di pastasciutta sfornate dalle solerti mani di mamma chioccia.
Poi sono subentrate – e non sempre subentrano – la maternità e la paternità a farne amazzoni e massaie.
L’interscambialità dei ruoli è un bene. La confusione dei ruoli, non credo.
Nè voglio rassegnarmi all’idea che il risultato ultimo del lungo e tortuoso percorso dell’ emancipazione della donna debba per forza sfociare nei trans.
Tuttavia è comprensibile che, mentre le donne sono tutte intente ad emanciparsi, si ricorra alle escort.
Ma c’è anche chi, refrattario al fascino delle amazzoni, se ne sta alla larga dai trans, e non può permettersi le escort.
A costoro non rimane che accasarsi con donne dell’ est, dell’ovest, del sud e di tutti gli altri punti cardinali di chiara matrice extracomunitaria, ben disposte a far da surrogato alle mamme chioccia e, all’occorenza, ad accudirle. Sempre che si voglia sfuggire a un destino da massaie e nel contempo darsi arie da patriarca.
Siamo in tempi di crisi economica e di genere, e ognuno si arrangia come può. Che sia lei o lui a portare i pantaloni poco importa, quel che conta è stringere la cinghia.
Stringente Malih!
Efficace e divertente lettura sociologico! Tuttavia, il paragrafo contenuto tra le frasi “Tuttavia è comprensibile” …. e “non può permettersi le escort” è strampallatissimo.
Non credo che le “mode” in tema di meretricio siano direttamente proporzionali alla maschilizzazione della donna e alla svirilizzazione dell’uomo. Forse è un po’ più complessa di così…
cara RossaNaturale hai ragione te. si poteva scrivere meglio,
il meretricio è un mestiere antichissimo, e i maschietti, in qualunque cosa fossero impegnate le loro compagne, ne hanno sempre usufruito. forse il pagrafo in questione ha solo fotografato l’attività che in questo momento storico maggiormente impegna le loro compagne.
caro Malih,
questo post è davvero molto bello e sagace e hai ragione: siamo tutti un po’ confusi.
L’ho pubblicato su donne pensanti, speriamo che ci aiuti a riflettere anche su questo tema.
Grazie e continua così: scrivi benissimo e offri un importante punto di vista
ciao
panz
grazie Francesca, sei troppo buona.
secondo me guardi troppa televisione.non tutti i maschi sono degli sfigati e non tutte le donne delle amazzoni col frustino.
la maggior parte della gente sta attenta ai soldi, i suv e le escort sono troppo costosi.
ase poi uno vuole andare a puttane non vedo stò gran dramma.
guardarsi un pò intorno, e magari NON vedere solo ciò che si vuole vedere.
@fiorella
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