Masterpiece, il reality sulla scrittura, per fortuna non ha niente a che vedere con la scrittura. Almeno per ora. La scrittura è qualcosa, come ha detto una delle concorrenti, di privato, come fare la pipì. Temevo che Masterpiece finisse per banalizzare la scrittura, invece è successo solo che ha ridicolizzato gli scrittori che vi hanno partecipato. Vedere degli scrittori sottoporsi al tranciante sì o no della giuria è stato doloroso. Questi giudici messì lì ad affermare o negare l’esistenza del talento! Come se il talento fosse riducibile ad una sentenza di condanna o di assoluzione, al venire bocciati o all’essere promossi. Come se il talento fosse un merito. Invece il talento è solo un dono. Una grazia. Bisogna portarlo con un certo imbarazzo e molta umiltà ed essere grati agli dei (o a chi per essi) per averlo infuso proprio in noi. La scrittura è un gesto che prescinde dalla fisicità del suo autore. Io scrivo, poi tu, se ne avrai voglia, in un secondo tempo, mi leggi. Chi gode del mio gesto non ha alcun bisogno della mia presenza. Scrivere è perciò il gesto meno televisivo che ci possa essere. Se proprio ci incaponiamo a volerlo vedere rischiamo di perderlo del tutto. Come è successo a Psiche con Amore. Scrivere è un gesto segreto e tale deve rimanere. Si può parlare di scrittura, possiamo far parlare gli autori, si può parlare di libri, ma la scrittura, il gesto della scrittura è qualcosa di connaturato al mistero. Fare un reality sulla scrittura è come fare un reality sul gesto di passeggiare. Quale giuria mai sarà capace di dire che Tizio passeggia meglio di Caio. Non è possibile. Scrivere come passeggiare è gesto che si nutre del caso. Il caso è quella cosa per cui, mentre guardi la televisione, leggiucchi anche un pezzo sulla Domenica del Sole 24 ore scritto da Sciascia e per qualche motivo ti colpisce il fatto che Sciascia citi Frank Capra. Intanto su Masterpiece senti che uno dei concorrenti legge un suo pezzo e, anche lui, nomina proprio Frank Capra. Perciò a me è andata bene: ho guardato Masterpiece e ora mi ritrovo con Frank Capra. Il caso mi è stato amico. E non ho nessuna intenzione di forzarlo. Alla prossima puntata di Masterpiece io non ci sarò. Se volete, provateci voi. Buona fortuna.