Gent’d’S’nigaja from the world

logo L’agorà non è più quella di una volta. E nemmeno la gente che vi si raduna è più la stessa. Sono vecchi concetti questi che andrebbero aggiornati con quanto di nuovo vi apportano le piazze virtuali e il popolo del web. Fare comunità insomma, per farla breve, passa anche attraverso i social network, facebook in primis. E se proprio non siamo del tutto accecati parlare di comunità vuol dire considerare anche gli stranieri che vi fanno parte. E magari pensare alla loro inclusione.
Ora prendete la macchinosa premessa di sopra, agitate bene il tutto ed eccovi fra le mani Gent’d’S’nigaja from the world. I ben accorti, notando l’insolito accostamento di dialetto senigalliese accanto al cosmopolita idioma inglese, avranno avvertito subito aria di glocal. Certo che sì, ma questa volta declinato – il glocal – all’integrazione. La cosa è semplice: si tratta di incontrare ogni tanto qualche straniero di Senigallia, farsi raccontare un po’ di lui e postare il tutto sulla pagina facebook Gent’d’S’nigaja.

Perchè l’intento, come dice Leonardo Barucca (l’uomo più saggio della riviera adriatica) è quello di: “…conoscere e capire un po’ di più la realtà dei senigalliesi più recenti. C’è una frase famosa di Lao Tzu che mi piace molto: “Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce”, ecco: Gent’d’S’nigaja from the word vorremmo che fosse un piccolo microfono dentro la foresta, per sentirne meglio il suono mentre cresce.
Simone Tranquilly e Leonardo Barucca (i gestori della pagina insieme ad Andra Scaloni) mi hanno coinvolto in questa iniziativa e insieme abbiamo incontrato, dando così il via a Gent’d’S’nigaja from the world, Belbaji Mohamed, insegnante di arabo.

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