Recepire

A parte il consueto gattopardismo, qualcosa effettivamente sta cambiando nella politica. Mi riferisco in particolare al linguaggio. Complici anche i grillini e la ventata giovanilistica dei renziani, il vecchio politichese ce lo stiamo lasciando alle spalle.

Ascoltando un’intervista della ministra Kyenge, mi aveva colpito il fatto che usasse con una certa disinvoltura il verbo recepire.

Tutte le buone intenzioni che aveva in mente di mettere in pratica o che aveva già messo in atto le esternava come qualcosa che ha già recepito o che recepirà.

Sono anche andato a cercarmi il significato preciso. Recepire: Accogliere, far proprie, opinioni, proposte, teorie e istanze altrui, diverse: il vertice di un partito non può non r. gli orientamenti della base.

Sensibilizzato quindi verso questo verbo, ogni volta che mi capita di ascoltare un politico prendo nota mentalmente delle volte che vi ricorre. E ho scoperto grazie a questa mia personale indagine che c’è come una tendenza, in crescendo, a fare un uso spassionato del verbo recepire.

Certo il mio campione di riferimento sarà, statisticamente parlando, molto discutibile e l’indagine non proprio scientifica.Quindi altrettanto veritierio delle tante indagini, ricerche e sondaggi che invece tale pretesa la premettono, e che ormai hanno la stessa autorevolezza degli oroscopi.

L’essere diventati più partecipativi, più collegiali – tutti significati che mi sembra il verbo recepire sottintenda – è senz’altro meglio della filosofia del “faso tutto mi”.

Tuttavia in tutto ‘sto recepire io avverto anche una sorta di esitazione nel farsi carico di responsabilità che per mandato spetterebbero invece proprio a loro (i politici).

Forse Renzi piace anche per questo: lui infatti non recepisce, lui ci mette la faccia, si prende dei rischi. E lo stesso dicasi dei grillini. Quest’ultimi però, a forza di spulciare fra le carte alla ricerca di emendamenti tranello, di decreti farsa e vari altri complotti della “casta”, sempre sotto la supervisione dei due guru dalla chioma fluente e brizzolata, cominciano a dare l’impressione di azzeccagarbugli, occhialuti primi della classe: un misto fra nerd e burocrati vecchio stile.

Premesso quanto sopra, constato che: oggi in circolazione abbiamo 3 tipi di politici che sono a) quelli che recepiscono b) i grillini c) quelli che prendono davvero delle iniziative. Quest’aultimo gruppo è composto da sue soli elementi: Renzi e Khalid Chaouki.

Renzi a forza di prendere iniziative è diventato segretario del Pd, senza mai smettere di atteggiarsi a Presidente del consiglio.

Khalid Chaouki per essersi rinchiuso nel centro di accoglienza di Lampedusa ha dato visibilità a un tema doloroso (quest’aggettivo è stato irrimediabilmente compromesso da Hollande) che tutti sappiamo ma che a molti fa comodo tenere nascosto sotto il coperchio dell’ipocrisia.

L’impressione insomma è che i politici che recepiscono, oltre a recepire, non facciano granchè. O Almeno questo è quanto io ho recepito.

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