L’opinione della signora Manuela Bellelli

Gent.Signor Malih

Ho letto la sua lettera su Metropoli di Repubblica domenica.

Vorrei esprimere alcune considerazioni personali.

Immagino Lei sia straniero/a e per tale motivo, forse per cattivi episodi subiti, esprime il parere che molti italiani, sempre in crescita, siano razzisti.

Personalmente penso che sia un modo di vedere “il bicchiere mezzo vuoto e NON mezzo pieno”.

Io sono italiana, ho formato un sito no profit per aiutare gli stranieri e le assicuro che ho speso, oltre che mio denaro, anche tante decine di ore di lavoro gratis unicamente per aiutare gli stranieri nella circolazione stradale.

Il sito è www.italy-ontheroad.it è stato menzionato anche su Metropoli circa un mese fa (forse anche 2 mesi fa, non ricordo bene).

Ma le assicuro che non ho ricevuto UNA SOLA email di una qualche associazione di stranieri, o di stranieri singoli, per ringraziarmi o per dare la disponibilità a collaborare.

Personalmente ho contattato 4 associazioni di stranieri (1 ganese, 2 senegalesi ed una ucraina….non faccio nomi): una associazione mi ha chiesto soldi e le altre 3 non hanno tempo.

Questo per dirle che ci sono tanti italiani che in silenzio ed umiltà fanno qualcosa per aiutare gli stranieri “perché gli altri siamo noi” ma raramente gli stranieri collaborano, ti aiutano, ti incoraggiano: preferiscono fare 2 chiacchiere e lamentarsi, quasi fosse tutto dovuto e tutto concesso.

Trovo poca voglia di integrarsi e molta voglia di stare per conto loro, soprattutto nella condivisione di religione, spesso un po’ fondamentalista e con esclusione di donne (per l’islam). Mi pare che spesso gli stranieri si nascondano dietro ad una giustificazione di “cultura” anche per giustificare l’infrangere di norme, mancanza di rispetto di regole e persone, anche di educazione (esempio: pisciare in un parco di giorno in mezzo alla gente e giustificarsi come “ è la mia cultura”). Oppure giustificare di andare in giro con la burka e dire “è la mia cultura” quando vi è una legge che impedisce di andare in giro a volto coperto.

Mi pare che spesso gli stranieri giochino a fare del vittimismo gratuito: pare che siano solo loro a pagare l’affitto, a lavorare e fare sacrifici, come se gli italiani fossero tutti ricchi, fortunati ed egoisti. Non dimentichi nemmeno il fatto che una coppia sposata straniera ha più diritti di italiani NON sposati come me (ed a volte non ci si sposa perché NON si ha la possibilità di farlo): a me nessuno dà sovvenzioni di nessun genere, mentre ne percepiscono spesso famiglie straniere.

Ultima cosa: ho formato, con mille difficoltà, una squadra femminile di pallavolo internazionale, con donne di tutto il mondo: ho fatto una fatica tremenda a trovare 1 pakistana ed 1 marocchina; sebbene nel mio Comune ci siano circa 3 mila magrebini e 3 mila pakistani. E’ stata una bella iniziativa, abbiamo giocato 2 partite di beneficenza, ma il tempo ed il denaro che ho messo non lo immagina; e cmq sembrava tutto dovuto e tutto concesso, nemmeno un grazie da parte di molte (da parte di alcune invece molta riconoscenza (Paesi dell’est e sud america). Sarà un fatto culturale? Sarà un fatto di rispetto? Sarà un fatto di educazione? Sarà un fatto di maturità?

Sta di fatto che a me non devono dire della razzista: forse ho subito io il razzismo da parte di uomini stranieri ed il loro disprezzo (qua in Italia nel mio Paese dove loro sono ospiti) in quanto donna.

Vorrei che gli stranieri cercassero di andare incontro agli italiani, non sempre di scappare a nascondersi dietro al vittimismo del razzismo: cerchiamo di essere onesti.

Ci sono tanti italiani buoni e tanti stranieri poco corretti, non solo il contrario.

Distinti saluti

Manuela Bellelli

This entry was posted in Senza categoria. Bookmark the permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *