Il noto cittadino e scrittore di origine nord-africana

Un noto blogger senigalliese nel fare un documentatissimo rsoconto di quanto nel 2009 è avvenuo a Senigallia, praticamente mi dedica tutto il mese di Giugno. Posto l’ampia citazione che mi dedica e lo rigrazio per “il noto cittadino e scrittore…”

17-18-19-22-23 Giugno – Il noto cittadino e scrittore di origine nord-africana Mohamed Malih, scrive un interessante saggio sulle contraddizioni che si sfogano in questo paese quando si parla di immigrazione, culture diverse, popoli stranieri. Da un lato la politica che mette in guardia dagli stranieri, dall’altro un continuo brulicare di feste, rassegne, festival, sagre, meeting internazionali dove il protagonista è sempre il migrante e la sua cultura. Poi finito l’evento tutto ritorna come prima. Trovando perciò la questione non poco assurda, Malih invita a boicottare ogni manifestazione locale e nazionale semplicemente non partecipandovi. Il giorno seguente, appreso della pubblicazione di Malih, interviene pure l’Ambasciata dei Diritti del Mezza Canaja: “Ci associamo all’articolo. Il 2 Giugno, durante la festa della Repubblica, l’inaugurazione della Piazza del migrante, con tanto di polemica al seguito per il giorno scelto, adesso la festa della Musica dedicata all’integrazione dei popoli. Quale festa! Quale integrazione! I migranti non hanno un tetto in questa città dove poter andare a dormire, lavorano in condizioni disumane come ambulanti d’estate oppure in nero nei canteri, subiscono controlli etnici e indiscriminati nel rione Porto Abbiamo chiesto che venisse riaperto il centro di prima accoglienza e che fosse utilizzato, come progetto anti crisi, indistintamente per italiani e migranti, ampliandolo per mezzo dello spazio adiacente, che si intervenisse sul contributo affitti, che per i migranti è stato tolto, che si rivedesse il regolamento comunale per i lavoratori ambulanti. Non c’è stata neanche una risposta dal governo della città, un silenzio politicamente inquietante di chi non sa dire niente e non ha idee se non quelle buoniste e perbeniste di una sinistra salottiera completamente estranea alle istanze e alle ragioni sociali degli ultimi, italiani o migranti che siano, e che interviene con le feste e le piazze di cui ai migranti non interessa assolutamente niente”.
Scoperto ciò sulla stampa interviene con tradizionale veemenza l’Assessore ai Servizi Sociali Volpini: “E’ una strumentalizzazione irresponsabile. Il dubbio è stato, a lungo, se rispondere o meno alla provocazione. Perché se non di provocazione si tratta, allora l’articolo a firma dell’Ambasciata dei Diritti, è davvero la più irresponsabile e vera strumentalizzazione, che gioca sulle difficoltà proprio di coloro che si fregia di difendere. E a questo si risponde con i fatti, con i dati. Ma prima una premessa: Senigallia ha avviato da anni un processo che la porta a diventare, progressivamente, multietnica e multiculturale. Anche la scelta di intitolare uno spazio della nostra città ai migranti è un atto che comprova questa volontà. L’intitolazione è stata ampiamente condivisa; se c’è qualcuno che non è d’accordo e si chiama fuori, se ne assuma la responsabilità. La precondizione però è quella di cercare una lingua comune fatta di diritti e doveri reciproci”.
Immediate allora le repliche dei migranti: “Con dati alla mano, ha presentato il lavoro portato avanti dal suo partito e dalla sua Amministrazione, lasciando intendere un approccio che si è contrapposto alle politiche penalizzanti delle destre. Osservando la drammatica situazione in cui versano adesso i nostri fratelli e sorelle, ci sembra quasi paradossale l’ottimismo che è stato professato. Noi migranti vorremmo approfondire i dati presentati e chiedere spiegazioni sul lavoro fatto riguardo le principali tematiche che regolano le nostre vite”.

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