A tu per tu con Michele Pinto

Mohamed Malih, scrittore Marocchino-Senigalliese, autore del blog Stracomunitari e mediatore interculturale ha annunciato la sua candidatura a Consigliere Comunale Straniero Aggiunto. Vivere Senigallia lo ha intervistato.

Mohamed, da quanto tempo vivi in Italia, e da quanto a Senigallia?
A Senigallia da più di sei anni… in Italia da molti anni.

Come mai hai deciso di venire in Italia? E perché poi ti sei trasferito a Senigallia?
Per motivi di studio. Mi ero iscritto alla facoltà di ingegneria a Padova… mentre a Senigallia per questioni famigliari: ho avuto una bambina con una senigalliese e abbiamo deciso di farla crescere qua.

Cosa fai per vivere?
Sono mediatore culturale, faccio l’interprete nel campo della giustizia ma non disdegno nemmeno altri e vari lavori saltuari… come la maggior degli stranieri mi arrabatto nella precarietà.. Sono anche ragioniere.

Sei anche scrittore di racconti e poesie… inoltre editi un blog molto apprezzato, non è così?
Questa cosa della scrittura è stata una sorpresa anche per me: dopo l’avventura del blog, e dopo l’incoraggiamento e gli apprezzamenti dei blogger e commentari senigalliesi, ho provato a partecipare ad alcuni concorsi per migranti e a quanto pare quello che scrivo sta riscuotendo un discreto successo…

Dicci qualcosa di più.
Il blog è tutto merito tuo, come tu ben sai, mentre per la scrittura ho vinto un concorso con la casa editrice Mangrovie con un mio racconto che s’intitola ‘Tradurre Kamal’. Recentemente una mia poesia è stata scelta come epigrafe per un libro di racconti che s’intitola ‘Ronde e Rondini’ e di questo sì che sono molto orgoglioso… tutto qua.

Non stai parlando con me, ma con i lettori, di cosa parla il blog? E il racconto dove è stato pubblicato?
Nel blog cerco di parlare di intercultura e di immigrazione…ma senza autoghettizzarmi su queste tematiche: penso infatti che dare la possibilità agli autoctoni di leggere cosa passa per la testa ad uno straniero possa aiutare in qualche modo a smussare inutili diffidenze e facilitare la reciproca conoscenza.

Nessuno mi aveva chiamato autoctono prima! E “Traducendo Kamal”?
Rassegnati lo sei… traducendo kamal è un elogio di Kamal al divano, ma vedo che stiamo scivolando sul letterario.

Era solo una parentesi per presentarti. Da cosa scaturisce la decisione di candidarti?
Dal desiderio di mettere la mia esperienza di migrante a servizio degli altri migranti ma anche degli italiani che con noi devono convivere. Ed anche per fare un esperienza diretta dei luoghi della politica.

Negli ultimi 5 anni hai seguito l’attività in consiglio di Mikela Rodica e di Abdul Kaium?
Sì ma è stato difficile anche perché non è che si sono distinti per iniziative. E dire che l’occasione per farlo non mancavano anche se il ruolo del consigliere aggiunto così com’è non è che dia grandi spazi manovra: Questo a loro discolpa.

Se venissi eletto cosa puoi impegnarti – concretamente – a fare?
Cercare di sensibilizzare i politici sul fatto che nella loro agenda la questione stranieri deve aver pari attenzione rispetto alle altre vicende di Senigallia, coinvolgere e valorizzare il capitale umano e di idee di senigalliesi e stranieri che hanno a cuore l’integrazione degli stranieri. Ci sono realtà che davvero lavorano molto e in silenzio e che meriterebbero più sostegno e visibilità. Penso al centro interculturale Le Rondini ad esempio.

Quindi ritieni che la Giunta Angeloni non abbia lavorato bene sulla questione stranieri?
Non ho detto questo, anzi colgo l’occasione per ringraziare il sindaco perché, almeno per quanto mi riguarda, ho sempre trovato in lei una persona disponibile all’ascolto. Certo si poteva fare meglio e di più: ci sono problemi come l’abitazione e il lavoro e nella promozione interculturale dove ci sono ampi margini di miglioramento

Ritieni che Senigallia sia una città razzista? O che una parte di Senigallia lo sia?
Io non penso che Senigallia sia una città razzista. Piuttosto assisto con sconcerto a certi meccanismi ormai collaudati in altre parti d’Italia, e che purtroppo stanno prendendo piede anche a Senigallia. Penso alla strumentalizzazione a scopi politici, e alla loro esasperazione, di problemi inevitabilmente legati alla fase iniziale della convivenza fra diversi. Il relativo successo della lega a Senigallia nelle elezioni europee è sintomatico in questo senso. Purtroppo l’immigrazione sta diventando un tema molto appetibile elettoralmente parlando e pur di racimolare voti c’è che non si fa scrupoli a scatenare inneschi che poi difficilmente possono essere domati.

Il Mezza Canaja spesso si schiera a difesa degli immigrati. Che pensiero hai verso il Centro Sociale Autogestito e l’Ambasciata dei Diritti?
Questi ragazzi hanno il merito di portare a galla alcuni drammi famigliari, e in qualche caso di risolverli, che altrimenti rimarrebbero nell’ombra, ma la mia speranza è che le problematiche legate all’immigrazione possano essere affrontate senza ridurle tutte a “casi umani”. Penso anche noi come immigrati oltre a chiedere più ettenzione alle istituzioni verso le nostro necessità, dobbiamo anche essere più propositivi. C’è da fare ancora molta strada, ma gli immigrati si devono convincere che i migliori ambasciatori di stessi sono loro stessi.

Sei mai stato clandestino?
Penso di no…

Cosa vuol dire “penso di no”?
Può anche darsi che abbia rinnovato il permesso in ritardo… in ogni caso clandestino è una brutta parola… mi evoca le ronde solo al pensiero rabbrividisco.

Come dovrebbe comportarsi il comune verso quegli stranieri che non hanno il permesso di soggiorno?
Un pò alla volta è il governo stesso che li sta regolarizzando, per ora hanno regolarizzato colf e badanti. Il comune può solo attenersi alle leggi che regolano la materia a livello nazionale.

Il comune quindi non deve destinare anche a loro i servizi e l’assistenza che destina a senigalliesi ed immigrati regolari?
Per usufruire dei servizi erogati dal Comune di Senigallia è richiesta la residenza e quindi i non residenti sono esclusi per regolamento. Sono altre realtà come la caritas e le associazioni del territorio che offrono aiuto a chi versa in stato di bisogno ed è irregolare.

Sei in Italia da più di 10 anni, perché non prendi la cittadinanza?
Sto pensando seriamente di fare domanda per la nazionalità.

E’ vero che stai studiando il dialetto senigalliese?
Sì sto cercando di imparare anche il dialetto…ma ormai sono pochi anche i senigalliesi che lo parlano.

Perché un immigrato senigalliese dovrebbe votare Mohamed Malih?
Devono votarmi perché penso che hanno imparato a conoscermi… e sanno che ci metterò tutto l’impegno possibile nel perorare le loro cause.

Cosa ti manca di più del Marocco?
I miei, certi posti, il tè, l’hammam (la sauna), la campagna.

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4 Responses to A tu per tu con Michele Pinto

  1. LorenzoMan says:

    Hai il mio voto… morale!

  2. Vota Mohamed, vota Mohamed!!!
    Poi se ti eleggono racconterai coma va. Qui a Imola c’è una Consulta degli Immigrati, ma serve a nulla. I primi a dirlo sono proprio gli immigrati…

    l’hammam non è la sauna (che è secca), è il bagno turco (quello umido)…. o sbaglio?

  3. Elena says:

    Malih in Comune, pieno gaudio!

    Complimenti per la scelta, vedi di combinare qualcosa però, sennò torno a Senigallia e ti faccio un mazzo così!!!! 🙂

  4. Malih says:

    sarà alquanto dura…mi sti facendo un mazzo così per raccogliere le 50 firme necessarie per presentare la candidatura….tanto per favorire l’integrazione, il nuovo regolamento prevede che ognuno di questi 50 firmatari debbano recarsi, uno ad uno, fino all’uffico elettorale muniti di documento d’identità. non mi sembra che qualcosa di simile sia previsto anche per i candidati italiani. …grazie comunque per il sostegno. mi raccomando mobilitate colf, e badanti

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