A cena coi nickname

Ieri, a notte inoltrata, in una località segreta del Hinterland arceviese, ho avuto l’onore di stare fianco a fianco, in occasione della cena organizzata dei blogger senigalliesi, con i nickname più influenti del panorama webmediatico della costa adriatica.
La cosa non è stata per niente facile. La setta dei nickname è off limit per gli estranei. Solo dope lunghe ed estenuanti trattative, mi è stato dato il permesso di parteciparvi. Ovviamente la setta si è presa tutte le precauzioni del caso; e quest’ultimo si è trovato con nulla in mano ( questa è degna di Quilly). Quando, però, sono ventuto a sapere che addirittura la partenza da Senigallia, per non dare nell’occhio è stata fatta coincidere con m’illumino di meno, ho capito che avevo a che fare con dei veri proffessionisti.
Del tragitto non posso svelare niente per via della benda sugli occhi.
Come tutti sanno, il pretesto del raduno era quello di discutere il Piano Cervellati. Non appena finita la cena, infatti, Maddechè dispiega due mappe sul e da via alla sua attento attesa lectio magistralis . Alla fine della quale tutti concordiamo che Cervellati al massimo può fare il geometra e comunque sarebbe meglio si desse all’ippica. A questo punto, come d’incanto, Pablo si scuote dal torpore che l’ha accompagnato per tutta la serata. Presomi da parte mi confida quanto sia duro reggere le redini di un centro di ippoterapia con 30 cavalli tutti un po’ stressati dal troppo lavoro. Spesso venivamo interroti dalle telefonate provenienti dal maneggio: a mò di suoneria Pablo, invece della solita musichetta, ha un nitrito.
Come c’era da aspettarselo i veri mattatori della serata sono stati maddecchè e i Popinga. In una sofisticata prolusione high tech, in codice binario, Marco c’ha fatto capire che le nostre piattaforme sono roba da medioevo. Alla fine anche Andrea che, come risaputo, non spiaccica parola se non in presenza dei suo legali, si è fatto contagiare dal clima amichevole della serata, finendo col svelarci episodi stucchevoli sulle varie querele che va seminando e beccandosi in giro per i blog. Mazzuferi si è perso gran parte della cena, tanto era impegnato a raccogliere materiale per farci un post.
A dar brio alla serata è stata la nutrita presenza femminile. A volte, come in questo caso, scoprire cosa si celi dietro ( ma anche davanti) ai nickname può rivelarsi un vero piacere.

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7 Responses to A cena coi nickname

  1. Andrea says:

    Grazie a tutti e tenetevi pronti per la prossima!
    È una bella lotta, ma se proprio devo dire i tre personaggi che ricorderò con più piacere della cena, sono
    Franco Giannini che dall’alto dei suoi 65 anni pensa, ride, scrive e s’incazza come un ventenne.
    – Quelli di Che Vita Fé: e poi dicono che i giovani non hanno interessi e pensano solo a cose futili. Dovevate vedere con quale curiosità stavano attorno alla cartina del piano Cervellati e chiedevano, proponevano, si informavano…
    Malih, che parla e scrive meglio di un italiano.

    A presto!

  2. maddeche says:

    in effetti l’appuntamento nel buio ecosostenibile del Foro è stato un vero colpo di teatro…

  3. LorenzoMan says:

    La prossima volta, in assenza di una manifestazione pro risparmio energetico, io e Quilly provvederemo a spegnere i lampioni a fiondate!

  4. Marco says:

    Ora capisco perché Malih non s’è mai mosso dal suo posto per tutta la serata!!

  5. lucacecco says:

    il Critical Food si terrà in una notte di luna nuova e l’abbigliamento d’ordinanza sarà completamente nero, bici prese dalle rastrelliere del bike-sharing e riverniciate di nero, fanali spenti …. unico obiettivo: non farsi falciare dalle auto!! 🙂

    a presto, malih!

  6. Auryn says:

    ok, io non sono di Senigallia.
    ma senti questa dal 15 al 17 febbraio ero a Senigallia, ospite di un amico blogger (di Senigallia, of course)…

  7. Malih says:

    chi è?

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