Non poteva che essere così. I confezionatori di storie non potevano lasciare ad uso esclusivo della cronaca, e del suo sciatto discorrere, quel filone inesauribile di belle storie che attraversa – come in tutte le diaspore – gli attuali flussi migranti. E, a giudicare dalla calda accoglienza di pubblico e critica, devono essere proprio ben confezionate le storie che i registi italiani hanno presentato quest’anno alla sessantottesima Mostra del Cinema di Venezia, portando alla ribalta vissuti (sopra-vissuti) altrimenti destinati alla clandestinità.
Questi i film:
Terraferma (Crialese)
Cose dell’altro mondo (Francesco Patierno)
Io sono lì (Andrea Segre)
Il villaggio di Cartone (Ermanno Olmi)
La- bàs (Guido Lombardi)
Out of Teheran (Monica Maggioni)