Devo dire che questa storia del blog mi sta prendendo assai.
Ogni giorno scopro cose nuove su questo mondo ( la blogosfera) a me completamente sconosciuto fino a poco tempo fa e un po’ alla volta mi accorgo anche che è facile rimanere impigliati nella malìa della rete.
A salvarmi però è il fatto di non avere internet a casa e quindi ogni volta che devo planare ( stando al nome, la blogosfera dovrebbe trovarsi in alta quota) sono costretto a prendere la bici e fare una pedalata fino al mio internet point di fiducia.
Fra le tante scoperte una mi lascia alquanto perplesso, ed è che tenere un blog costa. Costa in termini di tempo e di danaro. Su per giù a me costerà sui 3 euro al giorno: 2 euro per un ora di internet e 1 euro per un quotidiano cartaceo nazionale ( per ora il raggio d’azione del giornale di Michele si limita alle marche).
Perché per tenere aggiornato un blog e seguirne qualcun altro bisogna tenersi aggiornati. In questo senso i buoni vecchi giornali sono per ora insostituibili. Per quanto molti blogger si considerino ormai un mezzo all’avanguardia come media, spesso le notizie che maneggiano sono attinte dal cartaceo, magari limate un po’ e poi riciclate on line.
Pertanto nella blogosfera, almeno per quanto concerne le news, non gira aria fresca anzi, è alquanto stagnante e vi aleggia un marcato sentore di déjà vu.
Ciononostante molte blogstar, un giorno sì e uno no, danno per imminente, da troppo tempo ormai, la morte dei giornali.
Va bene che nessuno è profeta in patria, ma per ora a forza di predicare bene e razzolare male, è evidente che non hanno il dono del vaticinio e quindi rischiano di indisporre il divino hacKer Apollo, il quale non gli manca modo di infestarli la credibiltà con il suo mitico Cassandra virus