Nessun dorma

Decisamente da quando il nuovo governo ha preso in mano le redini del paese, ad ispirare le sua politica sembra il motto Nessun dorma.
Gli italiani dopo le molte notti passate in bianco per capire quanto le spericolate vicende della finanziaria avrebbero influito sulle loro buste paga adesso stanno col fiato sospeso argomentando sul quando e se il nuovo governo cadrà: metà pronta a gioire, l’altra metà a raccoglierne i cocci insieme alle perdute speranze.

Stessa musica anche per gli stranieri.
Già dai primi giorni del suo mandato, il ministro Ferrero aveva manifestato il chiaro intento di sopprimere la Bossi fini e di metter in cantiere una nuova legislazione per regolamentare l’accesso e il soggiorno in Italia dei cittadini migranti. Questo ha dato adito a grandi entusiasmi, anche per la più volte ribadita necessità di una nuova “sanatoria”. Ma anche senza arrivare a tanto, nel frattempo, cambiamenti ci sono stati.

L’entrata della Romania nella comunità europea ha d’improvviso cambiato identità a molta gente, che da extracomunitari qual erano, ora sono diventati cittadini europei liberi di scorrazzare per l’Italia quanto e quando li aggrada.

Un altro cambiamento è dato dalla possibilità di rinnovare il permesso di soggiorno, nella stragrande maggioranza dei casi, non più in questura bensì presso gli uffici postali utilizzando degli appositi Kit. Questo se da un lato ha snellito le procedure e ha normalizzato un incombenza burocratica sottraendola alla competenza delle questure che in questo modo possono indirizzare le loro energie in ambiti più consoni alla loro natura e più utili alla collettività dall’altro, l’alto costo di tale modalità, rappresenta davvero un tributo oltremodo oneroso.

Inoltre ci sono i ricongiungimenti familiari, resi più facili con l’attuale regolamentazione.
Questo a mio avviso il cambiamento da seguire con particolare attenzione per non trovarsi poi impreparati a gestire il conseguente improvviso grande afflusso di nuovi cittadini, i loro diritti e le loro peculiari esigenze e per predisporre in tempo misure atte a facilitare un loro inserimento il meno traumatico possibile anche per le comunità che li accoglieranno.

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