Blog A.L.M.A

Si chiama collettivo A.L.M.A., ed è un blog collettivo fatto di scrittori migranti. Dico scrittori migranti perché è una definizione fumosa quanto basta per mettere sotto un unico cappello l’etereogeneità delle varie individualità che vanno a condividere questa nuova avventura. Alcuni sono senz’altro degli scrittori, penso a Igiaba Scego, Laila Wadia, karim Metref,Gabriella Kuruvilla, Milton Fernandez,Tahar lamri… , perché hanno alle spalle pubblicazioni che hanno riscosso un buon successo. Gli altri scrivono anche loro, e sicuramente prima o poi partoriranno anch’essi il loro capolavoro. Ma per ora credo non s’offenderanno se ci limitiamo a chiamarli intellettuali.
A me piace chiamarci tutti, scrittori e non, migranti digitali.
Migranti lo siamo. Digitali in quanto ci affidiamo al web per diffondere la nostra voce. Migranti digitali perché mi sono accorto che siamo tutto tranne che dei nerds. Persino il nostro web master, santo Karim, per quanto ormai da tempo abbia adottato come seconda lingua l’HTML, ha scoperto questo mondo solo dopo aver compiuto i 30 anni.
Per ora l’entusiasmo è alle stelle. Igiaba, per dire, per la contentezza non sta nella pelle. E ci tiene molto a farcelo sapere: praticamente ogni due secondi ci manda un messaggio dove sostanzialmente non fa altro che ribadire questo concetto: “ questo collettivo mi piace proprio tanto, non sto più nella pelle per la contentezza”.
Alcuni del gruppo hanno accettato di buon grado di dirci succintamente come si sono imbattuti in questo collettivo e le ragioni per cui vi aderiscono.
Comincio io.
Malih
Karim mi ha chiesto se mi andava di farne parte, ho dato un’occhiata agli altri nomi che avevano già aderito e subito ho accettato. I nomi sono quelli di Igiaba Scego, Tahar lamri, Laila Wadia…, ovvero pietre miliari della scrittura migrante in Italia. Dei miti. La nobile ragione, dunque, per cui aderisco a questo collettivo è quella di essere affiancato ai nomi testè citati. Trattasi di vanagloria, null’altro che vanagloria.

Karim Metref:
Anni fa su iniztaiva di Cleophas Dioma avevamo tentato di creare un
blog simile, ma abbiamo dovuto smettere per la totale mancanza di
entusiasmo da parte del gruppo. Poche settimane fa, Igiaba ha
rilanciato l’idea… e, miracolo, tutti hanno detto: sìììì… Misteri
della natura umana. Ma se i tempi sono maturi per farlo. Io sono solo
felice.

Sumaya Abdel Qader:
In tempi di crisi ogni impegno di tipo culturale e sociale sembra passare in secondo piano.
Per questo accetto di partecipare a questo blog, per rilanciare una sfida:
cercare di comprendere, prendermi delle responsabilità, cooperare, sensibilizzare
alla solidarietà e testimoniare. Un impegno che ognuno di noi nel suo piccolo potrebbe
prendere per contribuire a migliorare questo difficile mondo.
E allora ALMA!

Issi
Partecipare ad una nuova avventura che racconta dell’Italia che cambia, è sempre un’esperienza affascinante. Per questo ho detto di si all’invito dell’amica Igiaba. Trovarsi insieme ai più importanti scrittori/blogger/giornalisti diversamente italiani, rende la cosa ancora più stimolante, quindi eccomi qui. Se volete sapere qualcosa su di me, ovviamente c’è google.

Shelly kittleson

Igiaba mi ha proposto l’idea durante un lungo, stipato ritorno a casa in autobus (il suo motorino era rotto, la mia bici idem). Credo fermamente che gli immigrati abbiano l’energia, la voglia di fare, il coraggio e le diverse visioni del mondo che potrebbero far guarire l’Italia, e quindi mi sento onorata di poter partecipare a quest’avventura.

Sarah Dinella
Da quando Igiaba mi ha proposto di partecipare a questo blog, è successo di tutto. Torpignattara si è trasformata in un set di Chi l’ha visto? ed è nata una nuova cittadinanza, quella “nordafricana”. Per la prima volta da anni un naufragio nel Mediterraneo è finito sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, ma non sul blog [Fortress Europe] di Gabriele del Grande. ALMA mi aveva già entusiasmato di per sé, le prime mosse del 2012 non hanno fatto altro che ribadire l’urgenza di tornare a resistere raccontando quello che accade con una lente diversa da quella dei media mainstream.

Scego Igiaba
Una sera ero al telefono con Tahar Lamri ci siamo detti “perchè non facciamo rivivere italieni?”.Infatti molti degli appartenenti al Collettivo Alma hanno anche partecipato all’avventura di italieni, una pagina sull’immigrazione che usciva ogni settimana all’interno della rivista Internazionale. Dopo due anni e mezzo l’avventura di Italieni è finita, come finiscono tante cose sulle riviste mainstream,. L’esperienza con Internazionale ci ha arricchito e ci ha unito. Non volevamo perdere questa nostra unione, questa nostra voglia di raccontare il mondo. Volevamo un altro luogo in cui esprimere noi stessi e quelle notizie che spesso nei media mainstream non trovano spazio. Così ho mandato una mail alle mie sorelle e ai miei fratelli. Ci siamo messi in moto ed pè nato il collettivo Alma. Un collettivo che si è arricchito man a mano di nuovi contributi, di nuove persone. Io spero che questo blog possa diventare un luogo dove le generazioni si incontrino e dove l’Italia possa veramente uscir fuori con tutti i suoi colori.

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