C’è una badante nel tuo futuro

L’altra mattina, mentre sorseggiavo il caffè in un bar del centro sono entrate due giovani e graziose signore dall’aspetto molto curato, vestite alla moda, truccate e profumate quanto basta; una incinta e l’altra che spingeva un passeggino supertecnologico con dentro il suo bel figlioletto. Le due signore (se fate fatica a immaginarvele, pensate a qualche spot dove appaiono moderne neo mamme) cinquettavano piacevolmente fra loro.
Quella col passeggino dava consigli alla ragazza incinta. Erano consigli tipo: la rivista più adatta per il purperio, pro e contro il parto in acqua, fare assistere o no il marito al parto ecc.
Ma ad attirare la mia attenzione era sopratutto il discorso che verteva sulla nazionalità della colf o badante che sia, da eventualmente assumere, per far fronte al surplus di lavoro che l’essere mamma avrebbe senz’altro comportato. Dopo aver passato in rassegna qualità e difetti di moldave, rumene e filippine, la signora col passeggino ha spiegato alla sua amica che la scelta non poteva che essere che una collaboratrica filippina; anzi, meglio ancora sarebbe stata una coppia di coniugi filippini.
Ho voluto riportare questo trascurabile episodio per dire che tutto sommato puntare da parte delle immigrate solo all’integrazione può essere riduttivo, mentre con un pò di ambizione e senza peccare di superbia potrebbero aspirare a diventare uno status symbol.
Si direbe che l’oggetto più bramato oggi sia appunto la badante. Visto che si parla tanto d’integrazione e che, per favorirla, sono state fatte delle campagne di “pubblicità-progresso”, un ipotetico slogan potrebbe essere: “C’è una badante nel tuo futuro“.

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One Response to C’è una badante nel tuo futuro

  1. Laura(amica Elisa) says:

    Badanti per aiutare mamme troppo impegnate?
    Non ho parole!
    Forse si dovrebbero rivedere alcuni stili di vita moderni …tipo: permettere alle mamme di lavorare part-time per badare loro stesse ai figli.

    Non ho niente contro gli extracomunitari, ma se, invece, l’integrazione fosse fatta in altro modo?
    ES: Incontri tra le varie etnie e spiegazioni vicendevoli sui propri stili di vita, e chiarimenti su ciò che ci si aspetta dall’altro, in genere…???
    Forse le incomprensioni sarebbero minori e ci sarebbe più voglia di integrare ed essere integrati.
    Ciao
    Laura

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