K.Lit è finito ed è il momento dei bilanci. Molti dei partecipanti si sono già espressi in tal senso. Unanime il plauso all’organizzazione per l’efficienza e la cura meticolosa con cui sono stati portate a termine tutte le fasi del Festival. Anch’io sto applaudendo. Il mio plauso va anche a Thiene, alle bellissime location dove si son svolti i vari incontri previsti dal programma ( palazzi, giardini, piazze …).
Aggirandomi per Thiene, il mio occhio stracomunitario non poteva non notare, in un giardino, un nutrito capanello di mamme musulmane con prole al seguito a godersi l’ombra di un albero secolare. Mi è sembrato un quadretto insolito dovuto forse anche alla buona accoglienza che Thiene riserva ai suoi nuovi cittadini. Ma la mia potrebbe anche essere una conclusione affrettata dovuta più che altro alle mie fisime antropologizzanti che non a reali dati di fatto.
Per tornare a k.Lit, la cosa che più salta agli occhi è la novità di questo Festival. Mai si era visto qualcosa del genere in Italia, e a quanto sembra nemmeno in Europa. Solo un visionario qual è Morgan Palmas poteva concepire e mettere in atto un’impresa del genere. Ci vuole dell’audacia infatti per staccare dai loro beneamati pc quegli animali schivi che sono i blogger letterari , sistemarli su dei palcoscenici e farli interagire con gente in carne ed ossa. E ci vuole anche parecchio ottimismo per pensare che questo sarebbe bastato per convicere 15000 persone a seguire entusiasti quel che avevavo da dirci i blogger letterari. E infatti le 15000 presenze paventate si son rivelate solo 8000. Per ora insomma l’audacia e la visionarietà di Morgan non sono state comprese appieno. Ma anche questo secondo me era preventivabile. I Steve Jobs non hanno vita facile ma la sanno più lunga di molti di noi poveri mortali. Lieto dunque di aver avuto l’onore di partecipare a questa prima edizione di K.Lit e di essere stato invitato direttamente dal visionario Morgan Palmas. Privilegio questo di cui mi crogiolerò appieno solo da qui a qualche anno, quando l’appuntamento a Thiene con Klit diventerà un must sulla bocca di tutti gli internauti e non.
PS: mi son scordato di accennare alla cosa più riuscita del Festival KLit: le magliette regalate ai relatori. Le ho tentate tutte pur di accapparrarmene una in più, invece niente. I ragazzi dello staff, efficienti più che mai, si son mostrati inflessibili.
PSS: da dove viene l’acca di Thiene?