C’è una scrittrice inglese che sta andando a ruba nelle librerie. Dicono che i libri che scrive siano piuttosto pornografici. Questa cosa delle donne che si danno al porno non è nuova. Ma all’inizio sembravano casi sporadici: Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire di Melissa P., ad esempio. Invece con il tempo la tendenza è andata consolidandosi. Sembra quindi che il porno si sia fatto donna, andando a mettere in discussione così il senso comune che vuole questo ambito come una insana occupazione prettamente maschile. Ma forse il porno che ho in mente io è il porno delle riviste e dei film: cioè porno per immagini. Mentre il porno di cui si stanno occupando sempre più anche le donne, è un porno parlato ( libri). E non lo dico io ma l’italiana la più influente in affari di cuori: Natalia Aspesi.
Un’altra tendenza in atto – e un ulteriore indizio di questa rottura epistemologica nell’alfabeto amoroso che va caratterizzando i due diversi approcci, quello maschile e quello femminile, nel parlare di questioni di cuore- mi sembra quella di un ritorno, da parte dei maschietti, al pudore e al romanticismo ( questo Aspesi non l’ha ancora detto). La mia è solo una sensazione, non suffragata da dati statistici o ricerche sul campo. L’unico esempio lampante che posso dare in tal senso porta il nome Di Alessandro Zaltron.
Alessandro è autore di Manuale per (in)felici amanti e coconduttore, insieme a Marta Malengo e Stefania Carlesso della trasmissione radiofonica Parlami d’amore. In entrambi si parla d’amore, e in entrambi quel che mi ha colpito è il garbo. Ho avuto modo di conoscre sia Marta Malengo che Alessandro Zaltron, grazie a K.Lit, e anche in questo caso quel che più mi ha colpito, ancora una volta, è il garbo. A questo punto qualcuno potrebbe obbiettare: beh se rimani così tanto scosso dal garbo forse è ora che cambi frequentazioni. E non è detto che non abbiano ragione. Ma il punto non è questo. Il punto, quello vero, non lo so nemmeno io. Potrebbe essere, il punto, che la voce di Marta Malengo è molto suadente è che io ne sia rimasto colpito come ulisse dalle sirene.
Potrebbe essere, devo ancora capire. Quel che invece mi è chiaro è il modo in cui Alessandro Zaltron viene trattato dalle signore in studio. Lo trattano con molta delicatezza. Come se avessero per le mani il primo esemplare di maschio umano che finalmente qualcosa cominci a capire di donne e di amore. Certo l’evoluzione ne deve fare ancora di strada, però, insomma sembra aver imboccato la strada giusta. Le signore in studio fanno finta di niente ma è evidente il loro stupore nel disquisire con un uomo che parla d’amore con un minimo di cognizione di causa. Ed è altresì palese il loro gaudio nel non doversi più accontentare dei soliti Baricco e Francesco Alberoni. Il primo, per quanto anch’esso garbato, è talmente svampito da sembrare puro spirito, e quindi asessuato. Il secondo, per quanto trasudi scienza e conoscenza da ogni suo elzeviro, quel che lo frega è l’aspetto: sarà per quello sguardo eternamente allupato da maniaco sessuale…qualcosa insomma in lui non convince: c’è la sostanza ma manca la forma. Certo, questi due illustri predecessori erano già qualcosa, ma l’evoluzione ora ha fatto un balzo in avanti e ha sfornato Alessandro Zaltron. Per i più forse questo fatto non dirà niente, ma vi assicuro che per i darwinisti, e per le donne, è un evento di enorme portata. Forse il punto che tanto mi sfuggiva è questo: non solo le donne hanno cambiato modo di parlare d’amore, ma anche i maschietti lo stanno facendo. I due esempi più notevoli di questa tendenza sono ad un estremo E.L. James, all’altro Alessandro Zaltron. Con una piccola differenza: l’autrice vende milioni di libri, il nostro è solo un autore, come si suol dire, di nicchia. Per ora.
hai provato a leggere E L James? io sì, ho mollato dopo due pagine, totale spreco di tempo e denaro… ma tanto si sà, oggi vende la promozione, mica la qualità.