Il lit blogger, questo sconosciuto

Morgan Palmas

Grazie anche a kLit(il primo festival dei blog letterari in europa) mi sembra che i blogger letterari non siano più quell’entità misconosciuta e nota solo a pochi affezionati. Il fatto stesso che festivaletteratura di Mantova abbia deciso di coinvolgerne alcuni, ne è una testimonianza. Tuttavia la mia impressione è che la figura del blogger letterario rimane non ben definita. Per esempio anche il ruolo svolto al festival di Mantova è difficile da inquadrare: giornalisti, relatori, o cos’altro?
Nel tentativi di chiarirmi le idee, ho rivolto a Morgan Palmas alcune domande.

Possiamo dire, almeno per quanto riguarda l’Italia, che sei stato tu il primo, con kLit, a dare ampia visibilità ai blogger letterari riconoscendone così il valore culturale?

Ti ringrazio per la domanda provocatoria, ma la risposta è negativa. Ci sono blogger letterari italiani che hanno compiuto negli anni un enorme lavoro di sensibilizzazione, mi vengono in mente, fra gli altri, Massimo Maugeri di Letteratitudine o Loredana Lipperini di Lipperatura. Quanto ho provato a fare io – grazie anche all’aiuto di altre persone – è stato il tentativo di portare i blog letterari, e di conseguenza i blogger letterari, in un unico luogo fisico a confrontarsi fra loro e con il pubblico. Il valore culturale di un lit blog appartiene al giudizio dei lettori, di questo non vi sono dubbi. La democrazia partecipata funge da specchio di critica, non dobbiamo dimenticarlo noi blogger, altrimenti ce la cantiamo e ce la suoniamo.

Ora anche un grande evento come Festivaletteratura di Mantova ha deciso di coinvolgere te e altri blogger. Mi puoi dire in che è consistita questa collaborazione?

L’idea è nata dagli organizzatori di Festivaletteratura per la volontà di interagire con le nuove forme di comunicazione online per quanto riguarda la letteratura, l’editoria e la scrittura. Mi ha contattato Andrea Coccia, Responsabile Social Network del festival, chiedendomi se l’idea, dal mio punto di vista, poteva essere in qualche modo sviluppata attraverso una collaborazione proficua. Il tempo di accordare alcune condizioni anche con Alessandro Della Casa, che fa parte della Segreteria di Festivaletteratura, e ci siamo trovati in meno di una decina di blogger per dare avvio a questa sperimentazione (la prima volta per un festival di letteratura italiano).

Che tu sappia ci sono altri festival che richiedono la collaborazione dei blogger letterari?

Con il rischio di sbagliarmi, ma credo di no finora. Non sarà così in futuro. Faccio un esempio. A Mantova noi blogger siamo stati molto attivi con i blog e i social network, a quale festival non farebbe comodo creare tam tam in rete grazie a decine di blogger attivissimi?

Per mia esperienza diretta posso affermare che gli organizzatori dei festival letterari fanno fatica a considerare un blogger come media partner; come mai?

Perché la visione errata di tanti in Italia è che il blogger sia uno studente scapestrato. Invece la realtà è assai differente: le categorie coinvolte sono numerose, basterebbe porre più attenzione e, in particolare, seguire con curiosità i lit blog. La situazione cambierà nei prossimi anni, bisogna avere fiducia e lavorare quotidianamente nei blog, ma non solo. La comunicazione conta e allora va tenuta in considerazione, tentando di fare incursioni nei giornali, nelle radio e nelle televisioni. Da qualche parte bisogna pur iniziare, quindi prima di pensare ai grandi nomi, anche le esperienze locali possono sensibilizzare il pubblico e mi sento di consigliare questo ai nostri colleghi blogger. Essere intraprendenti nel luogo dove si vive, non rimanere isolati nella rete, uscire nella realtà fisica: kLit è stato un esempio di tale approccio.

Qual è il ruolo secondo te che il blogger può svolgere in questi eventi?

Il lit blogger deve raccontare ciò che vede senza filtri editoriali, può narrare gli scrittori da un punto di vista anche umano (virtù e difetti) fregandosene del politically correct, può evidenziare pro e contro di un festival senza temere diktat di sponsor o finanziatori, ha una libertà che altri non possiedono, perciò va sfruttata con accortezza. Il pubblico ha fame di notizie, di qualsiasi notizia che sia interessante, e non solo filtrata dai grandi gruppi editoriali. Il blogger può confermarsi come occhio attento e libero nelle intercapedini dove altri non possono agire indisturbati. Il blogger può picchiare duro su una notizia che magari si vorrebbe nascondere. Chi farà scoop nei festival di domani sarà un blogger.

Che caratteristiche deve avere un blog perché l’autore possa dirsi, ed essere credibile, un blogger letterario?

Questo, mi ripeto, appartiene ai lettori, loro sono il giudizio. Noi blogger a Mantova ci siamo interrogati sulla questione e non è affatto facile distinguere in maniera esaustiva i paletti per interpretare senza ambiguità la domanda. Abbiamo anche deciso di iniziare a parlarne con altri lit blog in rete, per confrontarci: mercoledì 19 settembre capirete che cosa intendo dire leggendo un post dedicato al tema di Sul Romanzo.

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