Meno male che Silvio c’è

Meno male che Silvio c’è. Che son ci fosse sai che noia che sarebbe lapolitica.
Solo un grande comunicatore poteva riuscire nell’impresa di avvicinare le masse alle vicende del pallazzo.
La politica grazie a Berlusconi non ha più nulla del grigiore della prima Repubblica o con quello tutt’ora vigente di certi politici della sinistra. Ma che dico politici! A giudicare dalle sempre più rare comparsate sembra che la politica sia affare che non li riguardi. Solo se incalzati dall’intervistatore affrontano di malavoglia l’argomento . Fanno capire che ormai sono lontani i tempi in cui la politica occupava il primo posto nei loro pensieri. Peccati di gioventù. Poi si cresce, e par carità, anche senza rinnegare nulla, adesso sono ormai uomini e donne maturi e si occupano di cose ben più serie. Ora si scrivono libri, ci si occupa di fondazioni e l’unico svago concesso è la barcavela.
Come vedete, anche qui siamo sempre nelle tonalità del grigio, magari con sfumature più delicate ma lo spettro è sempre quello.
Silvio invece è agli antipodi; checchesenedica è molto più vivo è molto più colorato. Ovunque si trovi sembra sempre in uno studio di Italia Uno dove il confine fra reale e irreale svapore in una densa nube di phard. Con lui, re magio dell’etere, in un tripudio di luci strboscopiche a dispensare sorrisi, battutte e tanti premi in gettoni d’oro. E lo share s’impenna e cresce il consenso.
Nemmeno gli anni riescono a scalfire il suo entusiasmo o a incanutirlo. A rigor d’anagrafe la sua età dovrebbe essere quella del trionfo della caligine, mentre lui ha i capelli di un colore difficilmente definibile, che se qui chiamiamo nerastro è solo per praticità. In ogni caso è un colore non riscontrabile in natura, ma molto diffuso in capo ad ex cantanti, ex attori, ed ad altri ex del mondo dello spettacolo, quando ormai si sono lasciati alle spalle i fasti della terza o quarta età che sia, e non rimane altro che rassegnarsi a ritmi più regolari, tingersi i capelli e sperare che il fato non ti riservi in sorte una badante dispettosa.
Ma tanto è inutile che m’affanni: è risaputo il vizzo di voi italiani a darvi addosso con le critiche.
E dire che vi portate cucito addosso un brand che vi dà lustro nel mondo: l’italianità. L’arte, Michelangelo, Leonardo, lamoda, ilpaesaggio, il cibo, il genio, Dante e molto altro ancora.
Sì certo,l’italianità è anche mafia, l’italiano simpaticone e un pò mariuolo, i latin lover,le belle donne, una spruzzata di misoginia, pizza e mandolino… Ma il bello dell’italianità sta proprio in questo: unisce le virtù e i difetti e ne fa una miscela di un appeal pazzesco.
E ora, grazie a Silvio, tutto questo patrimonio d’italianità è entrato a far parte integrante dell’agenda politica. Basta scorrere la cronaca per avvedersene. Sul versante mafia si sprecano allusioni sui maneggi del trio Dell’Utri ,Berlusconi e Mangano lo stalliere. Per quanto riguarda la musica abbiamo Apicella. Mentre il lato sciupafemmine dell’italianità viene fuori da tutto il can can su la Daddario e le altre escort.
E per risultare simpatici basta dare dell’abbronzato a Obama e alla di lui consorte.
Per giunta Berlusconi, oltre ad essere modello indiscusso ( ma anche sì) d’italianità è anche l’emblema del selfmademan, con tutte le scaltrezze e le qualità del cumenda di successo.
L’italiani a cui non piace Silvio, tirano sempre in ballo il conflitto d’interessi e dicono che è entrato in politica solo per salvaguardare i suoi interessi e metterloi in quel posto agli onesti italiani. Tutto può essere. Ma se così fosse, dico io, almeno con Silvio vi ci divertite pure. Sinceramente però io non credo che covi delle mire in tal senso. Tutt’alpiù questo genere di incombenza lo delegherebbe ad altri.
Tremonti ad esempio, non v’inganni l’aspetto salottiero e rassicurante che gli conferisce la evve moscia, perchè le acque chete si sa…; oppure a Brunetta che pur di dare una lezione ai farabutti non credo si tirerebbe indietro.
Ma aldilà di queste basse insinuazioni, io torno a ribadire che meno male che Silvio c’è, che se non ci fosse sai che noia chew sarebbe la politica.

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