La Santanchè, il piccolo schermo e il dialogo interreligioso

La Santanchè stanca, come tutti noi, dall’ampia parentesi politica godereccia, mondana e gossipara fatta di tras ed escort, ha deciso di chiuderla.
Per subito aprirne un altra altrettanto mediatica. Così siamo passati dal regno incontrastato di Signorini ai crocefissi e a Maometto. Dal gossip, e saltando a piè pari il sacro, alla blasfemia.
Tutto ciò, ovviamente, ha provocato un brusco avvivcendamento nei salotti televisivi.
Scalzate finalmente le varie meretrici e transmeretrici dai talk show, la Santanchè ha ora tutti i primi piani per sè. Ma ampie carrellate sono comunque garantite anche a donne col velo, preti con la tonaca, il solito imam e, a tratti persino insistite inquadrature ai più barbuti fra il pubblico.
I dati parlano chiaro: tutti i punti guadagnati in termini di share sono da ascrivere in toto alla Santanchè.
Qunato all’imam ,in temini di audience, credo non abbia contribuito granchè.
Mentre la Santanchè li soffiava in volto il suo fiato bollente, non ha saputo controbattere che con un atteggiamento imbelle e remissivo. Più la performance della Santanchè s’infervorava, più lui era affabile, mansueto, educato e, in una sola parola, poco televisivo.
La Santanchè sprizza verve da tutti i pori e non puoi mettregli come contradditorio un elemento che per docilità sarebbe adatto più alla pet therapy che ai duelli televisivi. Alla fine la lotta è impari e pure lo spettacolo ne risente.
Intanto va registrato il fatto di come questa nuova parentesi mediatica abbia inaugurato un nuovo genere: accanto alla politica-spettacolo, ora abbiamo anche la fede-spettacolo.
Archiviata l’ormai datata contrapposizione destra-sinisra, ora i tifosi possono scannarsi nell’ eterno derby cristiani contro musulmani.
Stando queste le premesse ci aspetta una stagione, televisivamente parlando,caldissima. E salvo repentini cali di forma della Santanchè, dopo quest’autnno già bollente, l’inverno sarà da brividi.
Per i fautori del dialogo interreligioso, e più in generale per i tutti i fedeli di ambo gli schieramenti, l’appuntamento domenicale con Barbara D’urso è già un must. Miracoli del piccolo schermo.

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One Response to La Santanchè, il piccolo schermo e il dialogo interreligioso

  1. Elena says:

    E noi che ci vedevamo già novelli profeti dell’ecumenismo catto-musulmano… Eh, Malih, abbiamo meno speranze noi del ponte sullo stretto di Messina…

    🙂

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