Ora che i neri sono stati cacciati, le cronache ci raccontano di una Rosarno cupa e silenziosa. Dove infervorava la battagia ora scorrono cortei. Scemata la rabbia ora affiora l’ipocrisia. Rosarno non è mafiosa, tengono a precisare gli striscioni.
immagine non disponibile
Sono partite le indagini. Appureranno che dietro a quanto accaduto c’è la mano della ‘ndrangheta, che da queste parti tutto comanda.
Ci sarà dunque un mega processo, e un intero paese in veste di teste.
Il delitto commesso è infamante: non è stata rispettata l’antica consuetudine dell’accoglienza. Unico vanto e orgoglio di questa povera terra. Questa onta non potrà essere lavata col sangue, né l’omertà potrà servire a celare ciò che è ampiamente testimoniato su YouTube.
E allora via con le ruspe. Bisogna radere al suolo i ripari di fortuna che servivano agli africani e cancellarne ogni traccia residua. Bisogna dimenticare in fretta e ristabilire l’ordine.
Far spazio ai milioni di euro che serviranno per costruire centri di aggregazione e accoglienza per immigrati!!
Ma questa è terra di Mafia e quindi anche di pentiti. In quanti si pentiranno a Rosarno? Questa sarà una delle tante domande a cui le indagini in corso non sapranno dare risposta. Perché questa volta pentirsi dovrà essere nel senso cristiano della parola. E i mafiosi sono in genere gente molto devota.
Bisognerà inginocchiarsi ai piedi della nera Madonna di Patmos a protettrice di Rosarno, chiederle perdono per il dolore che le hanno inferto sfruttando e umiliando i figli suoi più cari. Neri come lei, ma ancor più cari perché ultimi fra gli ultimi.
Cacciati via tutti i neri, mafiosi e non ricorrono in massa da lei per invocarne la protezione. Proprio a lei che è l’unica nera rimasta a Rosarno.
Le chiederanno l’esenzione totale della pena perché non sapevano quel che facevano. La supplicheranno di non lasciarli soli a tu per tu con la loro coscienza. Stufi degli scandali, ora pretendono un miracolo.
(pubblicato su Vivere Italia)