Nel sole, un cantastorie, tanti pomeriggi fa

Quell’anno Ramadan capitò d’estate. Io ero un ragazzino, avrò avuto non più di dieci o undici anni. C’era una piazza a Casablanca che durante questo mese, ogni pomeriggio s’empiva di sole, di sogni e di strani personaggi. Vi erano incantatori di serpenti, bancarelle di libri usati, venditori di erbe e unguenti medicamentosi, musici e cantastorie.
Fu così che, insieme al piacere dell’ erranza, conobbi Shehrazad ( unica meta fissa, allora, di me bambino vagabondo, e intramontabile sole di mille e più notti).
Ora che sono un uomo ormai adulto – intendo anagraficamente- può capitare che ogni tanto mi tornino alla mente quei momenti ormai lontani nel tempo, con sempre una sensazione – forse questa è la nostalgia- come di un ricordo trasognato di un altro ricordo pervaso dalla luce bianca di quel antico sole. Forse in un’altra vita sarò un albero e già ora provo quel che sentirò, immobile (” immobile” andrebbe sottolineato), aspettando che passi l’inverno.
Può anche essere che in un’altra vita, albero già lo sono stato.
Un’altra ipotesi – per lettori spiritosi -: potrebbe essere che da bambino, sempre nella stessa piazza di Casablanca, io abbia preso una seria insolazione di cui tuttora risenta i postumi. Adesso ,che non sono in vena di scherzi, e sono un uomo vecchio( non anagraficamente intendo), può capitare talvolta che lo sguardo abbracci l’orizzonte(cos’è un orizzonte? Ecco alcuni esempi: le metropolitane traiettorie delle rondini, balconi in fiore, l’orografia di uno ciottolo annerito dalla pioggia, un gatto di porto, un bel culo, l’ombra di un portico, la voce di una segreteria telefonica, la trama di un libro, i tetti, i passi svelti in autunno dei passanti….) e ,sorprendentemente, nuovi contorni delineino consuete realtà mutandole, mentre un dubbio s’insinua crudele- forse questa è la nostalgia- che tutto ciò non sia crescere ma, piuttosto, invecchiare.

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5 Responses to Nel sole, un cantastorie, tanti pomeriggi fa

  1. solambito says:

    bello, poetico, delicatamente decadente, sembra la morte a venezia incrociata con il sapore del cedro candito …
    forse ti stai solo rincoglionendo, da quanto tempo non t’innamori? il sole di cui parli è dentro di te, e come tutti i comuni mortali per ricordarti che sei vivo ti serve l’amore, quello con la “a” minuscola.

  2. solambito says:

    non vorrei che i complimenti per il bel racconto, sotto intesi, andassero ignorati 🙂 Complimenti.
    il corriere te lo ha pubblicato?
    ciao.

  3. Malih says:

    solambito

    quando hai parlato del corriere ho capito chi sei.
    ne abbiamo già parlato un altra volta vero?

  4. E’ crescere….non invecchiare.
    Almeno credo. E spero. Anche per quanto mi riguarda.
    Buona giornata. E grazie del bellissimo racconto.

  5. solambito says:

    no.
    ma non ti preoccupare, magari ci siamo conosciuti in altra vita che forse dobbiamo ancora vivere …

    ok, ciao 🙂

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