E’ la stampa, bello mio…

Il diffondersi dei blog e dell’ informazione online rosicchia ogni giorno che passa audience e credibilità alla versione cartacea del giornalismo professionale tanto che da un po di tempo a questa parte molti blogger si sono specializzati nel gufare profezie che danno per prossima la fine dei quotidiani nelle edicole.
Fra gli editori c’è chi si limita a toccare ferro mentre altri non disdegnano le versioni digitali
Quest’ultime sembrano godere di un discreto successo ma la strada da fare prima che si trovi un qualche succedaneo degno del fascino della prima pagina è ancora lunga e tortuosa.
L’ ultima trovata della carta stampata (questa volta non si tratta dell’ennesimo gadget), per tenere testa al web che avanza, viene da un uso originale delle cosiddette lettere al direttore.
Invece di relegarle, accanto alla posta del cuore, in rubriche seminascoste, qualcuno ha avuto la brillante idea di schiaffarle proprio in prima pagina.
I lettori a giudicare dalla mole di dibattito che tale lettere hanno suscitato su tutti i media, hanno molto apprezzato.
Il tutto è cominciato con la famosa lettera di Claudio Poverini alla Repubblica dove, fra l’altro, confessava la sua paura di diventare razzista.
Mentre l’ultima in ordine di tempo è quella una giovane donna, Mila Spicola, bilaureata e dotata di invidiabile fondoschiena colpevole , come lamenta nella missiva, di polarizzare tutta l’attenzione dei maschi italiani che incrocia lasciandoli del tutto indifferenti al suo quoziente intellettivo.
Questo fenomeno delle lettere al direttore è degno di nota e merita qualche riflessione.
Innanzitutto ci ricorda che non è il mezzo in sé a determinare il successo di un media ma l’uso che se ne fa.
Poi, l’assurgere dell’opinione dell’uomo qualunque all’ onore delle prime pagine, denota la perdita di contatto del giornalismo professionale con quella realtà di cui invece dovrebbero essere fedele e solerte cronista.
Ed infine, mentre tutti noi stiamo con gli occhi sgranati ad auscultare i monitor, spiluccando fra blog e siti convulsamente alla ricerca delle le ultime novità, il nuovo ancora una volta ci viene dalla rassicurante figura del nostro amico edicolante…” E’ la stampa, bello mio, e tu non puoi farci nulla!”.

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3 Responses to E’ la stampa, bello mio…

  1. “Poi, l’assurgere dell’opinione dell’uomo qualunque all’ onore delle prime pagine, denota la perdita di contatto del giornalismo professionale con quella realtà di cui invece dovrebbero essere fedele e solerte cronista”.

    Verità aurea. Ho litigato furiosamente più e più volte (sul mio blog e su altri) per sostenere questa tesi. Mi son beccata pure gli insulti :-((

  2. Malih says:

    Prova a scrivire una bella lettera al direttore, e non limitarti solo a desvrivere i tuoi attributi, allega anche qualche foto.

  3. falecius says:

    “non è il mezzo in sé a determinare il successo di un media ma l’uso che se ne fa.” Verissimo. Complimenti

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