Identità ventose

L’italianità, si sa, è un’annosa questione e un concetto sfuggevole.

Tant’è vero che non ho qui nessuna intenzione di aprire il dibattito, soprattutto considerando l’oziosità dello stesso.

Che senso ha, infatti, arrovellarsi sull’italianità quando è l’italiano stesso, se mai è esistito, che è in via d’estinzione o se non proprio del tutto estinto?

Cerco di spiegarmi. Tutti noi abbiamo un’idea abbastanza chiara su chi sia il calabro, il siculo, il veneto… Arriviamo persino a concepire, non senza qualche difficoltà, anche quel ramo deviato dell’italica evoluzione che è il padano (uno tipo Borghezio per intenderci) ma quanto alle caratteristiche antropologiche che circoscrivono l’italiano si brancola nel buio. Di solito, per tacita convenzione, si suole estrapolarlo dalla media aritmetica dei vari tipi regionali: una specie di mostro di laboratorio francamente improponibile.

Come non bastasse, a rendere ancora più perverso il dibattito sull’italianità, da un po’ di tempo a questa parte, per gli amanti del genere, i think tank da cui si fornisce il Pd hanno messo sul piatto un ulteriore elemento di disputa: I Nuovi Italiani. Così, per via transitiva, ora siamo pari: anche noi stranieri non sappiamo più chi siamo. Praticamente, in mancanza d’italiani e senza più stranieri mi trovo solo qui in questa penisola. La cosa non è ovviamente così drastica. Il fatto è che è cambiato il vento ed io sarò pure meteoropatico, ma non del tutto sciroccato.

Le ultime folate di vento che hanno sferzato l’Italia, per quanto benefiche, hanno scompaginato il lessico in dotazione ai politici, facendo piazza pulita di locuzioni ormai datate rimpiazzandole con altre di nuovo conio. Dove prima c’erano gli extracomunitari, ora abbiamo i nuovi italiani. Là dove gli alisei sono stati particolarmente violenti troviamo al loro posto addirittura i Fratelli d’Italia.

Ma non è solo questione di condizioni climatiche avverse, anche in giornate normalmente ventose io ho sempre fatto, e continuo a fare, comunque fatica a incappare negli italiani. Ogni volta che mi sembra d’averne individuato uno spunta immancabilmente un aggettivo a smentirmi. Si va da italiano “vero” a italiano “per bene”, italiano del nord e così via.

La verità è che non sono solo io a non sapere chi sono io né chi siano gli italiani. Siamo in molti a interrogarci sempre più spesso su chi siamo noi e su chi abbiamo di fronte.

Sarà colpa del vento eppure, my friend, the answer is blowin’ in the wind.

(scritto per Glob011 – Numero 6)

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