La crisi economica come l’immigrazione: l’Italia su una carretta del mare?

Dal divieto di burqa al divieto di kebab passando per il permesso a punti. Come se la via maestra per governare il fenomeno immigrazione fosse solo una questione di decreti. Come se bastasse legisliferare per influenzare il moto delle maree. Domandarsi se questi tentativi possano avere qualche effetto è come chiedersi se uno scoglio possa arginare il mare.

Ma questo insano sforzo dei legislatori di riscrivere le leggi della natura non si limita solo al fenomeno immigrazione. Qualcosa del genere mi sembra in atto anche in ambito economico. Sembra infatti che si voglia cambiare addirittura la costituzione per rendere obbligatorio per legge il pareggio di bilancio.

Il ritmo incalzante a cui è sottoposto ultimamente questo legislificio è in ultima analisi un disperato tentativo di riacquistare credibilità. In economia, se perdi credibiltà agli occhi del mercato vai in bancarotta. Sul versante immigrazione, se perdi credibilità agli occhi degli elettori sei costretto a passare il testimone. A dispetto di ogni evidenza della raltà dei fatti ( vedi i gratificanti risultati alle urne della lega grazie alle sue campagne elettorali sul rischio immigrati e sull’urgenza di contrastarlo) gli elettori si possono manipolare anche a lungo. Mentre coi mercati non si può tirare la corda a lungo.

Non è facile destreggiarsi fra termini come default, spread, ma la diffusa sensazione è che l’Italia stia sull’orlo della bancarotta. Ed è altrettanto evidente che chi governa non ha nessuna intenzione di passare il testimone.

Anzi, ad ogni sobbalzo della borsa, entra ancor più in fermento. Ministri che interrompono bruscamente le ferie. Summit convocati con urgenza. Tutti si dannano a prendere le contromisure.

Stringi stringi queste contromisure saranno di manipolare ancora un altra volta gli elettori. Diranno che ci sarà da aggiungere una manovrina alla manovra. Che ci sarà da adottare alcune misure eccezionali. Tutta l’arte del politichese insomma entrerà in campo pur di non dire papale papale che ci sarà da mettere le mani nelle tasche degli italiani, ivi compresi quelli nuovi.
Mentre scrivo queste righe continuano a giungere notize allarmanti sia dal fronte immigrazione sia da quello economico. Sul primo fronte riguardano le solite carrette del mare. Sul secondo dicono che è la barca Italia per intero ad essere a rischio nufragio. La falla è grande e le toppe serviranno a poco.Ma speriamo che a forza di decreti si faccia il miracolo. Intanto si salvi chi può.
(scritto per Vivere Italia)

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